31/07/2020 - 17:34

Italia bollente: il 65% delle province italiane supera la media europea

Clima.

L’indagine dell’Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa/EDJNet condotta su 110 province nostrane rivela che la più colpita è Brindisi (+3.1 gradi rispetto al 1960), poi Roma (+3°) e Sondrio (+2.9°), segue Milano (+2.8°). Livelli sotto controllo a Olbia, Trapani e Pisa. Fra le regioni bandiera nera per Lombardia, Lazio e Trentino.

riscaldamento

Per far fronte al riscaldamento globale una delle soluzioni maggiormente condivise è la riduzione delle emissioni di Co2. Rispetto all’inerzia della UE, l’unica proposta formale alternativa e già incardinata a livello istituzionale, è StopGlobalWarming.eu, l'Iniziativa dei Cittadini Europei che verrà discussa dalla Commissione Europea al raggiungimento di 1mln di firme.

L’iniziativa è stata promossa tra gli altri da Marco Cappato, che lancia un appello ai sindaci italiani, a Greta Thunberg, ai parlamentari europei e agli attivisti impegnati sul clima: “Dal vertice UE risposte insufficienti. Uniamoci contro il climate change”.

Rispetto a 50 anni fa, la temperatura media nei comuni italiani è cresciuta di 2,2 gradi centigradi, toccando picchi di oltre 4 gradi in alcune aree del Paese. Lo rivela la ricerca* realizzata da OBC Transeuropa nell’ambito del progetto In Marcia con il Clima che consente di conoscere con precisione la variazione di temperatura per ciascun comune italiano dagli anni '60 a oggi.

Si tratta di dati indicativi ma allarmanti, considerando le proiezioni diffuse dalle Nazioni Unite, secondo cui il pianeta non sarà in grado di sopportare un aumento medio mondiale di 1,5 °C. Un limite che, con l’inerzia attuale, dovrebbe essere superato tra il 2030 e il 2050. Con conseguenze catastrofiche. Al momento il livello climatico medio globale, rispetto all’inizio dell’era industriale che viene considerata come riferimento, si è alzato di 1,1°C.

Guardando all’Italia la situazione è preoccupante. Le nostre province stanno registrando pericolosi incrementi: ben 72 su 110 province totali (il 65%) superano la media continentale (+1,990°C). Fra le realtà più colpite spicca Brindisi, la più riscaldata d’Italia, che secondo quanto riporta l’osservatorio ha subito un riscaldamento di +3.12°C gradi.

Appena sotto le città metropolitane Roma (3,07°) e Milano (2,85°), al secondo e quarto posto, sul podio anche Sondrio (2,98°), al terzo posto. In ordine fino alla 20esima posizione troviamo Latina (2,79°), Vicenza (2,76°), Monza Brianza (2,73°), Bolzano-Bozen (2,71°), Lecce (2,69°), Taranto (2,68°), Campobasso (2,67°), Verbano-Cusio-Ossola (2,66°), Reggio Calabria (2,65°), Pordenone (2,63°), Varese (2,61°), Bergamo (2,58°), Verona (2,56°), Brescia (2,56°), Treviso (2,54°) e Frosinone (2,53°). La regione che ha registrato l’incremento maggiore è il Lazio (+2,66 °C), seguita da Trentino-Alto Adige (+2,57 °C) e Lombardia (+2,56 °C).

L'ex euro-parlamentare Marco Cappato (Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e fondatore di EUMANS!, il movimento di cittadini europei attivo sullo sviluppo sostenibile) è attualmente attivo a livello internazionale con stopglobalwarming.eu, l’unica iniziativa formale contro il riscaldamento globale già incardinata istituzionalmente sul tema.

Stopglobalwarming.eu, promossa insieme a esperti come Alberto Majocchi (Professore Emerito di Scienza delle Finanze all'Università di Pavia) e Monica Frassoni (ex co-Presidente del Partito Verde Europeo), al raggiungimento del milione di firme chiederà alla Commissione Europea di impegnarsi a elaborare la proposta legislativa di fermare il riscaldamento globale spostando le tasse dalle persone all'ambiente, e dunque tassando le emissioni di CO2 e riducendo le tasse sul lavoro.

Secondo la proposta, chi emette anidride carbonica in Europa pagherebbe un prezzo a tonnellata (dai 50 euro iniziali a 100 dopo 5 anni) incentivando il risparmio energetico e le fonti rinnovabili. Il ricavato andrebbe a beneficio dei lavoratori, con una riduzione delle tasse in busta paga. In questo modo l’Unione Europea potrebbe ricavare un tesoretto di 180 miliardi di euro all’anno per ridurre la pressione fiscale sui lavoratori europei.

Per raggiungere il milione di firme necessario, notizia dell’ultim’ora, è appena stato prorogato di 6 mesi il termine inizialmente fissato al 20 luglio 2020, e ora spostato al 20 gennaio 2021.

Dichiara Cappato  “Il compromesso raggiunto a Bruxelles sul tema dei cambiamenti climatici non è all'altezza della gravità dell'emergenza climatica. I Governi nazionali hanno messo sul tavolo una proposta (tassazione compensativa alla frontiera ed eventuale estensione dei diritti di emissione a nuovi settori produttivi dal 2023) del tutto insufficiente, che rischia di essere rivista al ribasso nel corso dell'iter legislativo. Soltanto i cittadini europei possono ora mettere sul tavolo le proposte che i Governi non hanno avuto il coraggio di fare. Se riusciremo a raccogliere un milione di firme da almeno 7 Stati membri, la Commissione europea sarà così formalmente obbligata ad esprimersi su una proposta finalmente adeguata ad affrontare l'emergenza climatica."

* I dati utilizzati per lo studio sono quelli prodotti da Copernicus e dallo European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF) rielaborati da OBCT/EDJnet nel contesto del progetto In Marcia con il Clima  www.europeandatajournalism.eu/ita/Chi-siamo/Altri-progetti/In-Marcia-con-il-Clima

Mariangela Lomastro
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