14/03/2025 - 17:43

La transizione energetica in Italia accelera, ma la strada è ancora lunga

In occasione dell’evento “Facciamo il punto: Energie rinnovabili, BESS e Autoconsumo. Autorizzazioni e Incentivi”, organizzato dallo studio legale internazionale DLA Piper, gli esponenti dei principali operatori del settore, tra cui il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, ARERA e Enel Green Power, hanno esplorato le tematiche più urgenti legate alla transizione energetica.

Sono stati fatti passi avanti molto rilevanti in materia di energia rinnovabile, secondo il Piano Energia Clima, nel 2024 l’Italia ha raggiunto il 39,4% (oltre 100% vs 2023), si dovrà arrivare al 63,4% entro il 2030, saranno necessari circa 60 GW di capacità aggiuntiva da realizzare nei prossimi 6 anni.

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Facciamo il punto: Energie rinnovabili, BESS e Autoconsumo. Autorizzazioni e Incentivi. L’evento di DLA Piper dedicato alle prospettive del mercato energetico in Italia

  • L’Italia è chiamata a raggiungere importanti obiettivi energetici: arrivare al 63,4% di energia rinnovabile sul consumo finale lordo Paese entro il 2030. Secondo il PNIEC, nel 2024 si è raggiunto il 39,4%;
  • Per la crescita del mercato italiano sarà cruciale snellire il processo di produzione, introdurre normative adeguate a semplificare l'iter autorizzativo;
  • Fondamentale adottare correttamente la direttiva RED3 della Commissione Europea per l’individuazione di zone di accelerazione.

Il settore dell’energia si trova oggi ad affrontare sfide senza precedenti: da un lato, il caro bollette che pesa su famiglie e imprese, mettendo a rischio il potere d’acquisto delle prime e la competitività delle seconde; dall’altro l’aumento dei consumi energetici, a causa della trasformazione del mix energetico sempre più orientato ai consumi elettrici, e le tensioni geopolitiche che contribuiscono ad un'alta volatilità dei prezzi. A queste si aggiungono l’urgenza di contrastare i cambiamenti climatici e l’esigenza di una maggiore indipendenza da un punto di vista energetico per il nostro paese, che richiedono scelte strategiche decisive.

La risposta è sicuramente quella di aumentare la produzione di energia da fonte rinnovabile.

Nel corso dell’evento “Facciamo il punto: Energie rinnovabili, BESS e Autoconsumo. Autorizzazioni e Incentivi, organizzato dallo studio legale internazionale DLA Piper, presso la sede di Roma, sono state esplorate le tematiche più urgenti legate alla transizione energetica, nel corso del quale esponenti di istituzioni, primari operatori del settore, multiutility, consumatori energivori, sviluppatori, banche, associazioni di categoria, oltre ai professionisti del Sector Energy dello studio, quali i partner Germana Cassar, Vincenzo La Malfa, Giovanni Ragnoni Bosco Lucarelli, Vittorio Zucconi, Giulio Maroncelli, hanno fatto il punto sulle normative attuali e tracciato le prospettive future del mercato dell’energia in Italia.

Per quanto riguarda i consumi, secondo il Piano Energia Clima, nel 2024 l’Italia ha raggiunto il 39,4% di energia rinnovabile sul consumo finale lordo. Sono stati fatti passi avanti molto rilevanti, considerando che, nel 2023, la copertura era del 19,9%, ma non sufficienti per arrivare al 63,4% entro il 2030.

Per raggiungere tale obiettivo, sono necessari circa 60 GW di capacità aggiuntiva da realizzare nei prossimi 6 anni[1].

Nel quadro del nuovo Testo Unico FER, gli interventi di repowering e revamping hanno riscontrato particolare attenzione per l’efficientamento di impianti già esistenti, sebbene permangano alcune incertezze interpretative. In particolare, si discute se l'esenzione prevista per determinate categorie di interventi si applichi anche quando la potenza risultante superi le soglie che richiederebbero una verifica di assoggettabilità o una valutazione di impatto ambientale (VIA). Inoltre, vi è il dubbio se le categorie soggette ad attività libera e Procedura Abilitativa Semplificata (PAS) possano essere applicate a progetti che hanno subìto varianti non sostanziali ai sensi della normativa precedente, non sottoposti a screening o VIA. In aggiunta a queste zone grigie, gli operatori hanno poi sottolineato la difficoltà di doversi interfacciare con normative regionali a volte tra loro molto diverse.

Per quanto riguarda il tema dello stoccaggio dell’energia, si evidenzia un cambiamento significativo: l'aggiudicazione delle gare per gli impianti di accumulo mostra chiaramente come questi impianti, un tempo meno competitivi rispetto agli impianti termoelettrici o fotovoltaici, siano ora in grado di sostituirli a costi simili, con vantaggi per l'intero sistema. Questo ha portato a un aumento degli impianti di accumulo. Tuttavia, la saturazione del mercato e la riduzione dei costi nel capacity market stanno rendendo il meccanismo più volatile e complesso, richiedendo operatori in grado di gestirlo con competenza e a preferire soluzioni che comportino una minore esposizione al rischio di prezzo.

Per affrontare questa situazione, il nuovo FER-X transitorio si rivela uno strumento utile per far affluire nel modo migliore gli incentivi necessari all'affermarsi delle rinnovabili, anche in modo da tendere verso un conseguente abbattimento dei costi dell'energia che si potrà avere solo con un vero disaccoppiamento tra i prezzi dell’elettricità e del gas. L’obiettivo sarà ridurre la volatilità dei mercati e la dipendenza dall’estero, anche grazie al potenziamento delle infrastrutture di rinnovabili che potranno garantire una maggiore sicurezza energetica.

Alessandro Noce, Direttore generale mercati e infrastrutture energetiche del MASE, ha parlato delle prossime aste confermando l’intenzione di aprirne una a maggio e una entro la fine dell’anno o entro i primi mesi del 2026, nell’ipotesi di un’approvazione prima o subito dopo l’estate del FER-X. Ha poi approfondito il tema dell’eolico offshore: “Lo sviluppo dell'eolico offshore è in crescita, ci possiamo attendere per l’estate circa 2.2 GW di impianti che avranno già completato l’iter ambientale. Tuttavia, il tema dei costi energetici tende a rendere difficile l'approvazione di un prezzo di 250€/MWh, soprattutto dopo l'adozione di provvedimenti emergenziali. Il panorama è complicato dalla coesistenza di tecnologie mature come le fondazioni fisse e l'innovativa tecnologia floating, e il governo sta monitorando con cautela la situazione”.

Promosso l’Energy Release per la sua capacità di favorire una vera partnership tra grandi consumatori energivori ed operatori del settore energetico, facilitando la collaborazione in un’ottica di scambio reciproco. Gli operatori lo vedono come uno strumento che potenzia il dialogo e consente la definizione di accordi altamente personalizzati tra gli elettrivori e gli operatori che hanno impianti autorizzati o in fase avanzata di sviluppo. Riguardo all'autoconsumo tra i principali punti di forza vi sono un quadro regolatorio maturo, la possibilità di adattare i contratti alle specifiche esigenze di ciascun cliente consumatore, inclusi aspetti come le condizioni contrattuali e le soluzioni di installazione onsite e offsite, nonché la facilità di stipulare contratti a lungo termine, fisici o virtuali, che offrono stabilità di prezzo e benefici di lungo periodo per tutte le parti coinvolte.

L’obiettivo è chiaro: dobbiamo aumentare la nostra capacità produttiva di energia rinnovabile, compreso lo stoccaggio quale infrastruttura idonea a creare stabilità energetica”, commentano Germana Cassar e Vincenzo La Malfa, entrambi partner e co-head del Sector Energy di DLA Piper. “Quanto emerso dal convegno evidenzia che ci sono ancora diversi punti aperti a livello normativo e che c’è ancora molto da lavorare affinché gli strumenti forniti fino ad oggi rispondano fino in fondo all’esigenza di accelerare l’implementazione delle rinnovabili, senza compromettere la sicurezza e l’affidabilità dell’approvvigionamento”.

 

Lo Studio DLA Piper

DLA Piper è uno dei più importanti studi legali al mondo, presente direttamente o attraverso relationship firm in oltre 40 Paesi. In Italia, DLA Piper conta oltre 300 professionisti ed ha sede a Milano e Roma. Da molti anni in vetta alle principali classifiche legali italiane e internazionali, lo studio in Italia si distingue per un servizio multidisciplinare, caratterizzato da un approccio settoriale al business e da competenze professionali locali specifiche supportate da un contesto internazionale.

 

[1] Report Legambiente “Scacco matto alle rinnovabili”

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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