17/01/2019 - 18:51

Dalla Romagna alla Puglia, lotta all’erosione costiera con droni e videocamere

Riccione, Cervia e Margherita di Savoia sono i tre siti sperimentali su cui si concentrerà l’attenzione dei ricercatori. L’obiettivo è mettere a punto strategie efficaci per contrastare la scomparsa delle spiagge.

erosione costiera

Dalla Riviera romagnola fino ai litorali pugliesi con droni e videocamere per combattere l’erosione costiera. È il campo d’azione di STIMARE (Strategie Innovative per il Monitoraggio e l’Analisi del Rischio Erosione), nuovo progetto di ricerca coordinato dall’Università di Bologna, realizzato insieme al Politecnico di Bari e finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.

STIMARE prende il via ufficialmente oggi con un Kick-Off Meeting alla Scuola di Ingegneria dell’Università di Bologna. Mentre domani, 18 gennaio, è in programma uno Stakeholders Meeting a cui parteciperanno rappresentati delle aziende e delle istituzioni coinvolte. L'attività dell'uomo lungo le coste – l'alterazione dei bacini fluviali e del paesaggio, l'estrazione di acqua e idrocarburi dal sottosuolo – finisce inevitabilmente per accelerare i processi di erosione costiera. Allo stesso tempo, i cambiamenti climatici provocano mareggiate sempre più intense e distruttive, l’aumento del livello medio del mare e di conseguenza il progressivo arretramento delle coste.

Per contrastare questo fenomeno, nel corso dei prossimi due anni ingegneri costieri e meccanici, geologi, ecologi, geomatici ed urbanisti saranno al lavoro allo scopo di realizzare strategie di protezione e gestione degli spazi costieri. Un obiettivo ambizioso che i ricercatori contano di raggiungere con attività di monitoraggio innovative di alcuni siti pilota sul litorale adriatico e l’applicazione di modelli di previsione del rischio di erosione.

L’attività di STIMARE si concentrerà su due luoghi simbolo della Riviera romagnola: Riccione, dove saranno monitorate opere di difesa costiera innovative, e il porto di Cervia, dove si studieranno fenomeni di movimentazione dei sedimenti. In Puglia, invece, al centro dell’attenzione dei ricercatori ci sarà il sito di Margherita di Savoia.

Il progetto è coordinato dalla professoressa Renata Archetti dell’Università di Bologna. L’Ateneo bolognese partecipa a STIMARE con tre dipartimenti: Dipartimento di Ingegneria civile, chimica, ambientale e dei Materiali, Dipartimento di Ingegneria industriale e Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali.

Tommaso Tautonico
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