12/11/2017 - 11:18

Rifiuti tecnologici. Come funziona la raccolta differenziata dei RAEE

Che fine fanno i nostri elettrodomestici quando si guastano definitivamente e, giunti alla fine del loro ciclo di vita, diventano dei rifiuti di cui sbarazzarsi, a volte pesanti e ingombranti come un frigorifero, una lavatrice o una caldaia, a volte relativamente piccoli e leggeri come un computer, un phon, un cellulare o una tv?

Esistono diverse categorie di RAEE, i raggruppamenti (vedi schema), e per ciascuna sono previsti distinti contenitori per la loro raccolta. I rifiuti di ciascun raggruppamento sono trattati in specifici impianti che consentono il recupero di diverse materie prime seconde.

Rifiuti tecnologici. Come funziona la raccolta differenziata dei RAEE

Come funziona la raccolta differenziata e il riciclo dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, in sigla RAEE.

È obbligatorio avviare ogni "tecno" rifiuto al corretto recupero e riciclo portandolo nei centri di raccolta comunali o restituendolo - con diverse modalità - nei punti vendita di nuove apparecchiature elettriche ed elettroniche. I RAEE non possono essere trattati come rifiuti comuni, perché in alcuni casi contengano materiali o sostanze nocive per l’ambiente.

Solo per riportare qualche esempio, si pensi ai gas ozono lesivi contenuti nei circuiti refrigeranti dei frigoriferi o ai tubi catodici dei vecchi televisori che presentano tracce di piombo, un metallo pesante molto nocivo per la salute.

Il riciclo dei RAEE, oltre ai vantaggi ambientali, offre anche importanti ritorni per l'economia, poiché gran parte dei materiali di cui sono composti (metalli, plastiche, ecc) tornano nel circuito produttivo come materie prime seconde

I cittadini hanno a disposizione diversi luoghi dove conferire i propri RAEE:

1) Nei centri di raccolta comunali sono presenti grossi contenitori (in genere metallici) dedicati a questo tipo di rifiuti: ciascun raggruppamento ha contenitori dedicati. I centri di raccolta vengono anche chiamati "isole ecologiche" e sono normalmente i luoghi dove sono portati anche i rifiuti ingombranti.

2) Nei punti vendita della Distribuzione è possibile restituire il proprio RAEE con modalità 1 contro 1: si può consegnare al negoziante l’apparecchiatura elettrica o elettronica, che si intende buttare, al momento dell’acquisto di un prodotto nuovo equivalente.

3) In alcuni punti vendita della Distribuzione è possibile restituire il proprio piccolo RAEE anche con modalità 1 contro 0: se si tratta di un grande negozio (almeno 400 metri quadri dedicati alla vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche) e il RAEE da buttare è di piccole dimensioni (massimo 25 centimetri di lunghezza), il negoziante è obbligato per legge a ritirare gratuitamente il nostro rifiuto, anche se non acquistiamo nulla. Questa modalità di conferimento può essere applicata, volontariamente, anche da punti vendita più piccoli (un apposito decreto ministeriale è entrato in vigore il 22 luglio 2016)

4) In alcuni Comuni sono disponibili servizi dedicati per il recupero a domicilio degli ingombranti o la disponibilità di mezzi mobili che, a date prestabilite, sostano in alcune zone della città per la raccolta dei RAEE di piccole dimensioni.

 

Cosa si ricava dal corretto trattamento dei RAEE

Non si può parlare di economia circolare se non si ha (a chiusura del cerchio) un recupero di materiali da rimettere nel ciclo produttivo. Dal corretto trattamento di questa tipologia di rifiuti, in impianti specializzati, si arriva a recuperare oltre il 90% dei materiali.

Dai rifiuti del raggruppamento R4, per esempio, si recuperano in particolare: ferro (oltre il 40% + altri metalli), plastica, motori, schede elettroniche.

Dalle lampadine (raggruppamento R5) si recupera in particolare: vetro (oltre il 70%), plastica, metalli e si separano le polveri fluorescenti contenenti mercurio (meno del 4%), un metallo molto tossico.

Si evita perciò che i materiali e le sostanze di cui sono composti siano dispersi.

 

Cosa non fare con i RAEE

Gettare questi rifiuti nella pattumiera o mescolarli tra i rifiuti indifferenziati.
Abbandonarli sul ciglio della strada o vicino ai cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani.
Ammassare questi rifiuti in cantina o dimenticarli nei cassetti.

Per questi motivi è necessario fare una continua campagna di sensibilizzazione in merito al corretto smaltimento dei RAEE che spesso, purtroppo, vediamo ancora abbandonati sui cigli delle strade o erroneamente gettati nei cassonetti della raccolta indifferenziata.

Per disfarsi di piccoli "tecno rifiuti", come telefonini, asciuga capelli o frullatori, il cittadino deve dunque conferirli presso le isole ecologiche comunali o riportarli nei punti vendita.

Nel caso di RAEE ingombranti e pesanti, che si tratti di una vecchia caldaia da sostituire con una moderna a pompa di calore, oppure una lavastoviglie, una lavatrice o un frigorifero, ovviamente le grandi dimensioni fanno sì che il cittadino abbia ovviamente difficoltà a portali direttamente nei centri di raccolta.

In questi casi è possibile che il Comune abbia istituito un sistema di raccolta dei RAEE ingombranti che prevede il ritiro direttamente presso il domicilio, ma non è garantita la gratuità del servizio che è a discrezioni delle disposizioni comunali in materia di smaltimento rifiuti.

Oppure si può restituire al rivenditore il vecchio apparecchio al momento della consegna e installazione di uno nuovo della stessa tipologia.

La legge prevede, infatti, per i prodotti appartenenti alle categorie Grandi Elettrodomestici, Condizionatori e TV maggiori di 32" il ritiro gratuito del RAEE (1 contro 1 dettato dal DM n. 65/2010) contestualmente alla consegna del nuovo prodotto.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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