01/01/2013 - 01:00

Benzina: sul carrello "pesano" più trasporti ed energia che gli alimentari

Secondo la Cia, con il nuovo record di oggi si è giunti a livelli davvero insostenibili per le famiglie. Anche le aziende agricole sono al collasso: reintrodurre un "bonus" ad hoc e bloccare il prossimo aumento dell'Iva.
La corsa infinita dei prezzi della benzina ha raggiunto oggi livelli insopportabili, arrivando nel Centro Italia a quota 1,93 euro al litro e avvicinandosi "pericolosamente" ai 2 euro al litro. Si tratta di un rialzo smisurato, che risulta assolutamente insostenibile per le tasche delle famiglie e degli imprenditori agricoli. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori. Già nell'ultimo anno ogni famiglia italiana ha dovuto "sborsare" più per il capitolo trasporti, carburanti ed energia (470 euro al mese) che per cibo e bevande (467 euro al mese), con uno sbilanciamento mai visto verso auto e bollette energetiche a discapito della voce "alimentari" -spiega la Cia-.

Ora il rischio è quello di un ulteriore allargamento della forbice tra queste due sezioni di spesa, con un ennesimo indebolimento dei consumi alimentari, che nel 2011 sono crollati al meno 2 per cento. Tra l'altro -continua la Cia- i continui rincari di gasolio e benzina "contagiano" in maniera diretta i prezzi di cibo e bevande, trascinandoli in alto, visto che in Italia quasi il 90 per cento dei prodotti agroalimentari viaggia su strada per arrivare dalle campagne alla tavola. E infatti le ricadute sui listini alimentari degli ultimi aumenti dei carburanti già superano i 200 euro in termini annui.

Resta drammatica anche la situazione degli agricoltori -sottolinea la Cia- che hanno visto schizzare il prezzo del gasolio agricolo su del 130 per cento in meno di due anni (da 0,49 euro al litro di gennaio 2010 agli attuali 1,13 euro al litro), con un onere aggiuntivo di circa 5 mila euro ad azienda visto che è essenziale per il riscaldamento delle stalle, per le macchine agricole, per l'approvvigionamento dell'acqua, per l'irrigazione dei terreni. Per questo bisogna intervenire, e anche in fretta -conclude la Cia-. Per aiutare gli agricoltori serve pensare a un "bonus" ad hoc, sul modello dell'accisa zero per le serre in vigore fino a novembre 2009. Quanto alle famiglie, è necessario, come dicono anche le associazioni dei consumatori, agire su due fronti: bloccare il prossimo aumento dell'Iva e introdurre il meccanismo dell'accisa mobile.
Marilisa Romagno
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