01/01/2013 - 01:00

Saie Selection: giovani architetti cercasi

BolognaFiere, con l'ausilio di Archi-Europe, lancia la terza edizione di SAIESelection, il concorso internazionale dedicato a studenti e progettisti under 40 incentrato sul tema della Sostenibilità con soluzioni, materiali e tecnologie innovative.
Titolo dell'edizione 2011 è "Innovare, Integrare, Costruire - Soluzioni innovative sostenibili". I progetti selezionati saranno presentati nel corso di SAIE 2011, Salone Internazionale dell'Edilizia in programma dal 5 all'8 ottobre, in un Forum dedicato ai Giovani Progettisti - "L'Architettura delle Nuove Generazioni" ed esposti nell'ambito di una mostra. Il Regolamento di SAIESelection 2011 è scaricabile dal sito di Archi-Europe www.archi-europe.com. Dopo una seconda edizione di grande successo con oltre 200 progetti presentati da architetti provenienti da 36 paesi (tra cui - oltre ai paesi europei - Bangladesh, Cipro, Egitto, Giappone, India e Ucraina), il concorso SAIESelection 2010 si è dimostrato un'ottima opportunità per giovani studenti, architetti e progettisti di talento di dare visibilità internazionale a esempi di architettura integrata. La giuria, presieduta dall'architetto Mario Cucinella, ha espresso apprezzamento per l'altissimo livello qualitativo dei progetti presentati, tra i quali anche una serie di proposte "avveniristiche" e di frontiera nella categoria "studenti". Tra le tendenze emerse, una ormai consolidata attitudine del progetto di architettura a integrare al suo interno soluzioni ed elementi tecnici finalizzati all'efficienza energetica, al contenimento delle emissioni e al risparmio energetico, qualsiasi siano i materiali utilizzati, senza compromettere e anzi esaltando un linguaggio architettonico poliedrico e raffinato.

Incrementare l'accesso alle fonti rinnovabili è l'unica strada per migliorare e ridurre il rapporto tra consumi e inquinamento. Questo significa che abbiamo la possibilità di aprirci a una nuova, e più serena, visione del rapporto con il territorio. Così che l'uso di fonti di energia rinnovabile, come il sole e il vento, diventino parte di un approccio non più solo opportunistico, ma che vede nell'ambiente uno strumento reale per la soluzione dei problemi. E' anche vero che oggi i dati sulle potenzialità energetiche delle fonti rinnovabili si trovano, più che altro, nella letteratura scientifica e che tradurre quei dati in azioni concrete richiederà ancora tempo e ricerca. In questo scenario l'architettura, nell'integrare le nuove tecnologie, ha il compito di scoprire anche nuovi linguaggi. Soprattutto deve cambiare il modo di "pensare l'edificio" che dovrà essere capace, prima di tutto, di funzionare usando poca energia. E questo non grazie alla tecnologia, ma alla conoscenza: la tecnologia deve lasciare spazio alla sapienza del costruire, alla relazione con il clima, alla materia e alla forma. Un cambiamento di paradigma in cui avremo edifici sempre meno bisognosi di energia, tanto che il solare sarà più che sufficiente. Una visione opposta a quella della "macchina bioclimatica" e cioè di un edificio ipertecnologico. Solo con questo approccio sarà possibile stimolare la nascita di nuove norme che ci permettano di immaginare un futuro dove la tecnologia sarà sempre meno, e sempre più invisibile.
Tommaso Tautonico
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