01/01/2013 - 01:00

WWF: ''Dai Ministri UE dell'ambiente un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto''

Dopo il fallimento dei ministri delle Finanze, che ieri non hanno raggiunto alcun accordo, il Consiglio Ambiente di oggi ha ottenuto risultati significativi anche se non del tutto soddisfacenti.
Il Consiglio doveva preparare il terreno per il Consiglio Europeo dei Capi di Stato e di Governo della settimana prossima e per i negoziati sul clima di dicembre a Copenhagen. In agenda, gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2020 e al 2050, così come lo sviluppo di politiche sulla gestione forestale, i futuri mercati del carbonio e altre questioni correlate.
E' stato approvato un importante obiettivo di riduzione delle emissioni europee dell'80-95% entro il 2050, ma solo una riduzione del 95% sarebbe in linea con l'obiettivo di mantenere l'aumento della temperatura media globale entro il limite cruciale dei 2°C.
Inoltre, l'Europa ha proposto obiettivi di riduzione per i settori aereo e marittimo, un'area finora mai contemplata dagli accordi internazionali; gli obiettivi sono ancora troppo bassi, ma il principio passato è importante.
Il testo afferma infine che un eccesso dei crediti di emissione a disposizione in molti Paesi (la cosiddetta "hot air" o le quote in più) andrà a danno di qualunque obiettivo futuro ed è una questione che va risolta. Sebbene sia un'affermazione decisamente troppo debole, è un compromesso che tiene la porta aperta alla possibilità che questa questione venga trattata dal Consiglio Europeo.
"Valutare il risultato di oggi è come capire se il bicchiere è mezzo vuoto o mezzo pieno - ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia - L'obiettivo del 95% entro il 2050 va bene, quello dell'80% no. Prendere in considerazione le emissioni del settore aereo e marittimo è una buona cosa, ma gli obiettivi di riduzione ipotizzati sono troppo bassi".
"Quella del Consiglio Ambiente europeo è una posizione molto contraddittoria. Le emissioni europee sono diminuite velocemente - continua Mariagrazia Midulla - ma dicendo che opteranno per un obiettivo europeo di riduzione del 30% entro il 2020 solo in base a quanto faranno gli altri Paesi, i ministri in sostanza affermano che sarebbero contenti di rallentare il nostro ritmo di riduzione per adeguarsi ai ritardatari! E però nel contempo dichiarano il desiderio di un grosso taglio entro il 2050. Tornare oggi indietro sui propri successi sarebbe una follia. L'obiettivo europeo al 2020 dovrebbe essere del 40%."
"Su molte questioni cruciali i ministri dell'Ambiente hanno usato parole vaghe che per i negoziati non fanno certo la differenza - conclude Mariagrazia Midulla - D'altra parte, non hanno nemmeno ignorato le proprie responsabilità, come hanno fatto ieri i ministri delle Finanze. Toccherà ora al Consiglio Europeo della settimana prossima risolvere tutte le questioni finanziarie cruciali."
Tommaso Tautonico
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