23/03/2014 - 19:15

Poggiardo (LE): Biostabilizzatore, no alla riconversione in compostaggio

Il Comune di Poggiardo si muove in anticipo e, pur in assenza di alcun elaborato tecnico in merito all'ipotesi di trasformazione dell'attuale impianto di biostabilizzazione in uno dei tre impianti di compostaggio previsti dal Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, esprime in modo netto il proprio no.
Nella seduta del 21 marzo infatti il Consiglio comunale di Poggiardo in una seduta appassionata ha preso una decisione storica per l'intera comunità di Poggiardo e Vaste esprimendosi all'unanimità contro qualsiasi ipotesi di trasformazione/conversione dell'attuale impianto di biostabilizzazione in impianto di compostaggio e qualsiasi eventuale ipotesi di aumento della capacità ricettiva dell'impianto esistente. Contrarietà estesa anche a qualsiasi ipotesi di realizzazione/allocazione di nuovi impianti per il trattamento dei rifiuti, sia pubblici che privati, sul proprio territorio.
 
Il Consiglio comunale è andato anche oltre chiedendo al Presidente della Regione la disattivazione dell'attuale impianto di biostabilizzazione poiché ritiene che nell'ambito del nuovo piano di gestione dei RSU basato sulla raccolta differenziata spinta e alla luce delle norme sopravvenute che prevedono differenti criteri escludenti di localizzazione degli impianti (no a impianti che distino meno di 2.500 metri dal centro abitato, da strutture scolastiche, strutture sanitarie con degenza, case di riposo), risulti inutile.
 
Chiede inoltre che, ove le modifiche impiantistiche o la disattivazione dell'impianto provochino aumenti di costi e/o tariffe, gli stessi restino a totale carico del bilancio regionale e non gravino su quello comunale.
 
Soddisfatto il Sindaco di Poggiardo Giuseppe Colafati che rimarcando la storicità della decisione presa dal Consiglio comunale ringrazia tutti i Consiglieri comunali per il senso di responsabilità e la lungimeranza dimostrati nell'interesse di un territorio e di una comunità che come sito di discarica prima e poi come sito per la gestione e trattamento dei rifiuti ne hanno già abbondantemente pagato le ripercussioni negative.

La palla passa ora nella mani dell'ATO Provinciale e della Regione, ognuna per le proprie competenze, al fine di programmare una normalità impiantistica che nell'ex ATO LE/2 manca da tempo e che, con l'ulteriore contestazione dell'avvio della discarica di Corigliano, rischia di complicare non poco gli assetti organizzativi ed economici del ciclo di gestione dei rifiuti. (foto: tagpress.it)
Redazione
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