15/04/2025 - 12:48

Overtourism: Venezia da 25 milioni di turisti all’anno a modello per il turismo sostenibile

Uno studio BCG propone un modello basato sull’economia circolare per trasformare il turismo di massa da potenziale minaccia a motore di crescita sostenibile.

 

Venezia turismo

Ogni anno, circa 25 milioni di turisti si riversano tra calli e canali di Venezia, attratti da una delle città più affascinanti al mondo. Ma l’incanto della laguna rischia di far pagare caro il prezzo del successo, a rimetterci sono soprattutto le infrastrutture, l’ecosistema lagunare e la qualità della vita dei residenti – oggi quasi dimezzati rispetto al 1977, con un calo del 48%. Una pressione acuita da un turismo sempre più mordi e fuggi: oltre il 70% dei visitatori resta in città solo per poche ore. Venezia è così diventata il paradigma globale delle conseguenze dell’overtourism. Ma è possibile ripensare il turismo urbano partendo da un modello più sostenibile?

A partire da questa domanda, lo studio "Beyond the Crowds: Embracing Circular Economy to Address Overtourism" di Boston Consulting Group (BCG), propone un cambio di rotta. Analizzando l’impatto dell’overtourism su Venezia, l’analisi delinea un modello basato sui principi della circular economy e replicabile anche in altre destinazioni ad alta intensità turistica, con l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali e sociali, rigenerare risorse locali e migliorare la qualità dell’esperienza, sia per i residenti sia per i turisti.

"In un momento in cui l’accesso alle risorse è sempre più complesso e le decisioni d’investimento sono influenzate da dazi, volatilità e instabilità geopolitica, il modello circolare acquista un’importanza strategica ancora maggiore" spiega Federico Colombara, Managing Director e Partner di BCG. "Non solo perché può contribuire a ridurre le emissioni fino al 45%, ma anche perché permette di limitare la dipendenza da risorse esterne. Anche le città possono diventare protagoniste di questa transizione, trasformandosi in ecosistemi resilienti che valorizzano le risorse urbane, dove cittadini e turisti partecipano attivamente attraverso comportamenti virtuosi. Una trasformazione che richiede visione, politiche mirate, infrastrutture e servizi circolari, supportati da tecnologie digitali all’avanguardia".

Una città fragile sotto pressione
Ogni giorno, circa 100.000 imbarcazioni a motore attraversano i canali veneziani, accelerando l’erosione delle fondamenta e contribuendo all’inquinamento delle acque. Secondo le stime, le emissioni legate alla mobilità turistica potrebbero aumentare del 25% entro il 2030 rispetto ai livelli del 2016, fino a sfiorare le due miliardi di tonnellate di CO₂ all’anno. Anche la gestione dei rifiuti racconta una città sotto pressione: nelle aree più frequentate i cestini vengono svuotati ogni mezz’ora, per far fronte a un flusso costante di rifiuti costituiti per gran parte da plastica monouso.

Nel frattempo, il tessuto economico e sociale si è profondamente trasformato. Tra il 2011 e il 2019, i negozi di souvenir sono passati da 2 a 155, mentre le storiche botteghe artigiane – come quelle del vetro di Murano o della tessitura veneziana – hanno registrato un calo del 34% dal 1992. Il mercato immobiliare segue la stessa traiettoria: tra il 20% e il 30% degli edifici del centro è oggi destinato ad affitti brevi, spesso gestiti tramite piattaforme digitali. Una dinamica che ha eroso l’offerta abitativa stabile e ridotto i servizi di prossimità.

Tre linee guida per cambiare rotta
Di fronte a queste sfide, BCG evidenzia la necessità di un cambio di paradigma, delineando un percorso articolato in tre direttrici strategiche, pensate per promuovere un turismo più equilibrato e sostenibile:

Gestione dei flussi e tutela del tessuto urbano attraverso un sistema di accesso controllato, per distribuire i visitatori in modo più equilibrato e generare risorse per la città. Rafforzare la regolamentazione degli affitti brevi e introdurre misure di zoning commerciale permetterebbe inoltre di incentivare il ripopolamento del centro storico e tutelare l’identità economica e culturale della città.

Infrastrutture circolari e mobilità sostenibile grazie al trasporto pubblico elettrico e alla promozione della mobilità condivisa, che permetterebbe di tagliare le emissioni. L’adozione di un piano avanzato per la gestione dei rifiuti, con incentivi all’uso di materiali riciclati e installazione di refill station per l’acqua, potrebbe ridurre del 36% il consumo di plastica. Infine, l’adozione del modello della “Città a 15 minuti”, puntando sulla decentralizzazione dei servizi e sulla valorizzazione delle aree meno centrali, potrebbe non solo migliorare la qualità della vita dei residenti, ma contribuirebbe anche a ridurre la pressione sulle aree più congestionate.

Tecnologie digitali per un turismo intelligente: l’intelligenza artificiale e l’Internet of Things (IoT) possono monitorare i flussi di visitatori in tempo reale e suggerire percorsi alternativi, decongestionando i luoghi più affollati. La blockchain potrebbe poi certificare acquisti sostenibili, mentre la realtà aumentata offrirebbe esperienze immersive a basso impatto fisico sui siti più delicati, come la Basilica di San Marco o il Ponte di Rialto.

Un’opportunità per guidare il cambiamento
Oltre 200 città nel mondo stanno affrontando sfide analoghe e Venezia, con la sua unicità, può diventare il laboratorio per lo sviluppo di un nuovo paradigma, dove attrattività e vivibilità trovano un equilibrio possibile. Un modello rigenerativo, supportato da governance attiva, infrastrutture adeguate e tecnologie all’avanguardia. E, soprattutto, capace di restituire alla città una dimensione più autentica, abitabile per chi la vive e accogliente per chi la visita.

Tommaso Tautonico
autore
Articoli correlati