01/01/2013 - 01:00

Manifesto sul futuro dei sistemi della conoscenza

Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, Danielle Mitterrand e Vandana Shiva hanno presentato alla sede Unesco di Parigi il Manifesto sul futuro dei sistemi della conoscenza, realizzato per iniziativa di France Libertés, in collaborazione con il Centro del patrimonio mondiale dell'Unesco e con il sostegno della Regione Toscana, dalla Commissione internazionale sul futuro dell'alimentazione e dell'agricoltura.
Si tratta di un documento in sei punti per cercare di raggiungere il massimo livello di integrazione tra il sapere scientifico e le conoscenze tradizionali che rappresentano la preziosa eredità di un mondo rurale e comunitario, ricco di valori ancora in grado di fornire strumenti per affrontare, insieme al più aggiornato sapere scientifico, la sfida del futuro.
Il Manifesto intende quindi promuovere il rilancio di antiche conoscenze contro lo strapotere degli esperti e la superspecializzazione, che "trasferiscono il sapere frammentato al mondo della produzione ed espropriano i contadini dalla conoscenza delle sementi e dal diritto a conservarle, migliorar le e scambiarle".
Invece, si legge nel Manifesto, il sapere tradizionale può integrarsi con una conoscenza scientifica, che sappia trarre profitto dal suo collegamento con la diversità biologica e culturale.
I contadini devono tornare ad essere "scienziati sul campo, in grado di garantire la conservazione dell'habitat, del suolo e delle risorse idriche. Il sapere contadino in tutto il mondo ha protetto e potenziato la biodiversità, garantendo la sicurezza alimentare alle comunità".
I sei principi del manifesto sono stati illustrati alla platea del meeting dalla stessa Vandana Shiva: 1. una ristretta visione meccanicistica del mondo è alla radice delle molteplici crisi che l'umanità si trova ad affrontare; 2. l'esclusione delle diverse tradizioni e la conoscenza dei popoli sta rendendo l'umanità intellettualmente povera e maggiormente vulnerabile a molteplici minacce; 3. il controllo corporativo della scienza e la commercializzazione della conoscenza attraverso i brevetti e gli altri "diritti di proprietà intellettuale" stanno minacciando la conoscenza stessa; 4. il nuovo paradigma dell'alimentazione e dell'agricoltura deve essere basato su una scienza olistica (le proprietà di un sistema non possono cioè essere spiegate esclusivamente tramite le sue stesse componenti) della vita; 5. la diversità e il pluralismo dei sistemi di conoscenza sono fondamentali per l'evoluzione e l'adattamento, specialmente in questa epoca caratterizzata da una crescente instabilità; 6. la sovranità della conoscenza delle comunità deve essere riconosciuta, compreso il diritto di utilizzare liberamente, migliorare e condividere il sapere.
Martini ha poi presentato il il modello di agricoltura sostenibile della regione, basato sulla localizzazione della produzione e dei consumi, sulla valorizzazione della biodiversità e sulla multifunzionalità dell'azienda agricola, per cercare di ricostruire il legame con i consumatori sulla qualità e sicurezza degli alimenti.
"La Toscana è stata la prima regione italiana a mettere al bando dal proprio territorio gli Ogm e a legiferare sulla tutela delle risorse genetiche autoctone" ha sottolineato Martini.
Le politiche per la biodiversità della Toscana, ha poi ricordato, "sono un esempio in tutto il mondo, tanto che abbiamo ricevuto, pochi giorni fa, il World Future Award, il premio per le politiche del futuro, dal World Future Council".
Da questo impegno scaturisce anche la decisione imminente, anticipata da Martini, di dar vita in Toscana ad un Polo per l'agricoltura sostenibile, la biodiversità e le conoscenze tradizionali, che avrà sede presso l'Azienda agricola regionale di Alberese.
Martini ha infine ribadito l'appoggio della Regione alla proposta dell'Unesco di costituire in Toscana un Centro internazionale per lo studio e la promozione delle conoscenze tradizionali, "una proposta che riconosce alle conoscenze tradizionali il valore di patrimonio dell'umanità e che conferma la Toscana come territorio d'eccellenza in questo campo".

 
Lisa Zillio
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