01/01/2013 - 01:00

Le casette dell'acqua: per tutelare l'ambiente e le tasche

Il consumo di acqua in bottiglia in Italia si è rilevato negli anni sempre crescente, tanto che il nostro Paese si pone ai vertici della classifica relativa ai Paesi maggiori consumatori di acqua minerale. Molte le ripercussioni ambientali.

A partire dall' impiego di bottiglie in plastica monouso e, quindi, consumo di fonti fossili per la loro produzione; per proseguire con le emissioni inquinanti in atmosfera connesse al trasporto su strada e per andare ad incidere infine sul ciclo dei rifiuti.

Pertanto si fa forte l' esigenza di limitare tale consuetudine incentivando l'uso dell' acqua di rubinetto la quale oltre ad essere sottoposta a continui controlli giornalieri da parte dei gestori degli acquedotti urbani è anche praticamente erogata a costo zero.

A tal fine si è pensato di ideare delle "Casette dell' Acqua" ovvero strutture poste in prossimità degli acquedotti usufruibili da tutti i cittadini ed atte ad erogare acqua (potabile, frizzante e refrigerata) con caratteristiche organolettiche migliorate rispetto a quelle dell' acqua (già molto buone!) che sgorga dai rubinetti di casa, con riflessi positivi per l' ambiente e per il cittadino (acqua naturale gratuita e acqua frizzante erogata mediamente a 5 cent. per litro).

In particolare tali casette sono conformate a pianta rettangolare e presentano su tre lati gli erogatori di acqua e sul quarto un' apertura di accesso per eventuali operazioni di manutenzione. L' acqua prelevata dall'acquedotto viene fatta defluire in dei filtri all'uscita dei quali viene inviata agli erogatori distributori; per ottenere acqua frizzante invece si procede con un processo di gassificazione. Il tutto viene costantemente monitorato tramite un pannello di controllo. (Fonte: "Casette d' acqua: aspetti tecnici ed economici"; V. Torretta, M. Merlino; Ingegneria Ambientale N. 2 del 2012, CIPA Editore)

(autore: Mariangela Consoli)

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