02/12/2016 - 12:08

Inquinamento, Galletti: ministero Ambiente punta a migliorare qualità aria

Inquinamento: ecco come il ministero dell'Ambiente pensa di migliorare la qualità dell’aria nelle nostre città.

Il governo, in particolare il ministero dell’Ambiente è al lavoro per monitorare il livello di inquinamento delle nostre città e per mettere in atto le strategia più adeguate per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. 
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Il governo, in particolare il ministero dell’Ambiente è al lavoro per monitorare il livello di inquinamento delle nostre città e per mettere in atto le strategia più adeguate per migliorare la qualità dell’aria che respiriamo. 

Ad affermarlo è stato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, rispondendo a un’interrogazione con cui un gruppo di deputati del Movimento 5 Stelle, prima tra tutti Claudia Mannino, ha chiesto al governo di chiarire quali siano le Regioni e gli enti locali interessati dalla procedura di infrazione 2015-2043 relativa alla cattiva applicazione della direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria in particolare per l'inottemperanza all'obbligo di rispettare i livelli di biossido di azoto (NO2). Ad interessare i deputati sono dunque le iniziative messe in campo dal governo per chiudere la procedura, oltre allo stato dell’arte dei piani regionali per la qualità dell'aria.

Per risolvere questa situazione il governo sta mettendo a punto una strategia condivisa per l'individuazione di misure da attuare congiuntamente nel territorio nazionale, in accordo con le Regioni. In questo contesto rientra l’accordo di programma sottoscritto dai ministri dell’Ambiente, dello Sviluppo economico, del Politiche agricole e della Salute insieme alle Regioni e province autonome del bacino padano (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Valle d'Aosta, Provincia autonoma di Trento e provincia autonoma di Bolzano), finalizzato all'individuazione e attuazione di misure coordinate e congiunte per il miglioramento della qualità dell'aria nel bacino padano, ha ricordato Galletti. 

Questo accordo prevede l'istituzione di gruppi di esperti con il compito di analizzare i principali settori produttivi (trasporto merci e passeggeri, riscaldamento civile e risparmio energetico, industria, agricoltura) e di individuare, con riferimento ad ogni singolo settore, specifiche misure analizzate anche in relazione alle ricadute ambientali e agli effetti socio economici. Al riguardo Galletti ha segnalato che tutti i gruppi di lavoro hanno completato l'attività richiesta dall'accordo ed in particolare, per quanto riguarda i gruppi istituiti presso il ministero dell'Ambiente, sono stati predisposti lo schema di decreto che contiene l'aggiornamento dei valori limite di emissione degli impianti di combustione alimentati a biomassa e lo schema di regolamento sulla certificazione ambientale dei generatori di calore alimentati con combustibili solidi. 

Ma non solo. Il 30 dicembre 2015 è stato sottoscritto un importante protocollo d'intesa tra il ministero dell'Ambiente, la Conferenza delle regioni e l'associazione nazionale dei comuni italiani per definire ed attuare misure omogenee su scala di bacino per il miglioramento e la tutela della qualità dell'aria e la riduzione di emissioni di gas climalteranti, con interventi prioritari nelle città metropolitane. In particolare, tra le misure di urgenza, che saranno attivate dopo reiterati superamenti delle soglie giornaliere massime consentite delle concentrazioni di PM10 (di regola, 7 giorni), il protocollo prevede l'abbassamento dei limiti di velocità di 20 chilometri orari nelle aree urbane estese al territorio comunale e alle eventuali arterie autostradali limitrofe, oltre all'attivazione di sistemi di incentivo all'utilizzo del trasporto pubblico locale e della mobilità condivisa e la riduzione di 2 gradi delle temperature massime di riscaldamento negli edifici pubblici e privati.  Questo protocollo prevede importanti misure di sostegno agli interventi regionali e locali di risanamento, come la destinazione di 12 milioni di euro al finanziamento di misure dirette ad incentivare il trasporto pubblico locale e la mobilità alternativa al trasporto privato, ha concluso il ministro. 

Rosamaria Freda
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