01/01/2013 - 01:00

Il rischio del pericolo o il pericolo del rischio!?!

Quando tra pericolo e rischio si rischia di non capire più nulla. Tra i compiti prìncipi di un RSPP (Responsabile al Servizio di Prevenzione e Protezione) particolare rilievo assume la valutazione dei rischi cui una certa attività può essere sottoposta.

Superficialmente si potrebbe pensare che rischio sia sinonimo di pericolo, ma così non è. E allora cos'è il rischio e cos'è il pericolo e in cosa si differenziano?

Consultando un vocabolario qualsiasi alla voce pericolo si può leggere grossomodo: "circostanza o situazione da cui si teme derivare un danno". Quindi, semplificando il pericolo è il modo di essere dannoso di una sostanza chimica, di una macchina, di una situazione lavorativa, ect. Il rischio rappresenta, invece, l'esposizione ad un pericolo da parte di una persona, di un lavoratore. Il rischio viene meglio definito come il prodotto tra la probabilità di farsi male in una determinata situazione e la grandezza del danno che ne deriverà (magnitudo).

Chiariamo con un esempio: un acido è per sua natura un pericolo ma esso diviene rischio solo quando si ha l'esposizione di una persona al pericolo acido. Di conseguenza non è il pericolo in quanto tale a danneggiare una persona/un lavoratore ma l'esposizione al pericolo ovvero il rischio.

Il metodo migliore per tutelare un lavoratore da un danno consisterebbe nel tener lontano il pericolo ovvero diminuire la probabilità che il pericolo possa venire in contatto con il lavoratore ovvero mettere appunto misure di prevenzione eliminando totalmente il pericolo dal luogo di lavoro o separando il pericolo dal lavoratore, ad esempio con delle barriere, e, quindi, in questo ultimo caso associando misure di protezione collettive e/o individuali.

(autore: Mariangela Consoli)

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