01/01/2013 - 01:00

A rischio il futuro sviluppo dell'economia ''verde''

"Le polemiche sull'accumulo di energia stanno ostacolando le fonti rinnovabili e l'efficienza energetica". Così si esprime il Presidente di ISES ITALIA, G.B. Zorzoli.
L'occasione è stata la lettera aperta, inviata al Governo da alcune associazioni (tra cui Cogena), nella quale si richiama l'attenzione su recenti provvedimenti che non favoriscono lo sviluppo dell'efficienza energetica e sono contrari alle direttive comunitarie. La lettera in questione è stata inviata alle istituzioni competenti lo scorso 26 gennaio e subito ha sollevato polemiche principalmente legate al problema della programmabilità delle fonti rinnovabili. Prima fra tutte, quella di Agostino Conte (Confindustria) secondo il quale è necessario chiarire su chi dovrebbero gravare i costi per l'eccesso di energia che può venire da impianti non programmabili.
"Non si tratta di episodi isolati - precisa Zorzoli - ma degli ultimi in ordine di tempo di una serie di prese di posizione che tendono a ostacolare lo sviluppo in Italia dell'efficienza energetica e delle rinnovabili. La potenza eolica installata sta facendo recuperare al nostro Paese il ritardo rispetto ad altri Paesi europei? Invece di adeguare tempestivamente la rete, come hanno fatto altrove, si propone di istituzionalizzare quanto purtroppo sta già avvenendo, cioè il fermo della produzione quando la rete è satura. Il fotovoltaico, dopo l'eolico, è finalmente decollato? Si cerca di introdurre nella Legge finanziaria un emendamento che condiziona gli incentivi a una capacità minima di accumulo e diminuisce drasticamente il valore dei Certificati Verdi. Adesso per la cogenerazione si introduce un quadro normativo che non è coerente con le direttive comunitarie, ma in compenso frena lo sviluppo di uno degli strumenti più importanti per incrementare l'efficienza energetica.
Secondo il Presidente di ISES ITALIA, procedendo di questo passo non solo si mette in crisi uno dei pochi settori che attualmente "tira", ma si pongono le premesse di multe salatissime che l'Italia dovrà pagare per non avere realizzato gli obiettivi del pacchetto clima/energia.

 
Tommaso Tautonico
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