12/12/2017 - 17:18

Cambiamenti climatici. In arrivo la tassa sulla carne per ridurre le emissioni di gas serra

La rete di investitori del Farm Animal Investment Risk & Return afferma che andrebbe isituita una tassa sulla carne, volta a ridurre l'impatto degli allevamenti sul riscaldamento globale e dei grassi animali.

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Il Farm Animal Investment Risk & Return (Fairr), formato da una rete di investitori è convinto che andrebbe isituita una tassa sulla carne, volta a ridurre l'impatto degli allevamenti sul riscaldamento globale e dei grassi animali. Dall'analisi del Fairr pubblicata sul Guardian, la carne avrà una "sin tax", una "tassa sul vizio"  che andrà pagata sui quei prodotti considerati dannosi per la società. Una situazione simile è già avvenuta per il tabacco, le emissioni di CO2 e lo zucchero.

Maria Lettini, direttrice del Fairr afferma: "Con il progredire dell'accordo di Parigi sul clima, è molto probabile che vedremo interventi governativi per ridurre l'impatto ambientale del settore zootecnico. Una tassa sulla carne potrebbe arrivare entro 5-10 anni".

Qual è l'obiettivo di questa tassa già al vaglio in Germania e Svezia? Ridurre il consumo di carne in aumento in tutto il mondo, questo causa gravi problemi alla salute e un aumento di costi sanitari. Gli allevamenti di carne sopratutto quelli intensivi sono responsabili del 15% delle emissioni globali di gas serra. Il settore zootecnico è responsabile dell'inquinamento delle acque e della resistenza agli antibiotici.

Il fondatore del Farm Animal Investment Risk & Return, Jeremy Coller ribadisce: "Se i responsabili politici devono far fronte ai costi di epidemie umane come l'obesità, il diabete e il cancro, e di epidemie del bestiame come l'influenza aviaria, affrontando anche le sfide gemelle del cambiamento climatico e dell'antibiotico-resistenza, allora il passaggio dalle sovvenzioni alla tassazione dell'industria della carne sembra inevitabile".

 

Marilisa Romagno
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