22/03/2016 - 16:25

Sicurezza alimentare, arriva il nuovo sistema a codici per tracciare i prodotti

Istituire un sistema volontario di tracciabilità dei prodotti.
E' questo l'obiettivo della proposta di legge n. 1454, attualmente all'esame dell'Aula della Camera, che punta a migliorare l'accesso alle informazioni che consentano la tracciabilità dei prodotti in modo da favorire il diritto all'informazione dei consumatori e tutelarne gli interessi. 
 
Le disposizioni più rilevanti della proposta di legge disciplinano, rispettivamente, l'introduzione di sistemi di tracciabilità attraverso l'uso di codici non replicabili e la previsione di contributi per l'introduzione di questi nuovi sistemi. In particolare il testo prevede l'introduzione di un sistema volontario di autenticazione e di tracciabilità dei prodotti che possa consentire al consumatore di conoscerne l'effettiva origine attraverso adeguate informazioni sulla qualità e sulla provenienza dei componenti, delle materie prime, sul processo di lavorazione delle merci e dei prodotti intermedi e finiti.
 
Queste informazioni saranno collegate a un codice identificativo non replicabile che conterrà riferimenti, riscontrabili anche per via telematica, ai dati del produttore, dell'ente certificatore della filiera del prodotto, del distributore che fornisce il sistema dei codici identificativi, nonché l'elenco di ogni fase di lavorazione. Sotto il profilo tecnico questo codice identificativo consisterà in un segno unico e non riproducibile, ottimizzato per le applicazioni di smartphone e tablet e i loro futuri sviluppi tecnologici..
 
Il provvedimento stanzia inoltre contributi per gli investimenti sostenuti dalle imprese che aderiscono a questo sistema di tracciabilità. I finanziamenti sono destinati a micro, piccole e medie imprese, ai distretti produttivi, a forme aggregative di imprese, quali consorzi, anche in forma di società, a raggruppamenti temporanei di imprese, a contratti di rete e alle start-up innovative, nonché a imprese agricole e della pesca.
 
Gli importi concessi non potranno essere superiore a 200mila euro  - stanziati nell'arco di tre esercizi finanziari - e saranno devoluti sotto forma di erogazione diretta di una sovvenzione o di contributi in conto interessi. Sono inoltre previste altre tipologie di aiuti dati in forma diversa, come prestiti, conferimenti di capitale, o prestazioni di garanzie. I contributi sono concessi fino ad una quota pari a 20 milioni di euro.
Rosamaria Freda
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