01/01/2013 - 01:00

L'impatto acustico per attività a bassa rumorosità

La semplificazione degli adempimenti amministrativi a carico delle imprese passa anche dalla semplificazione della documentazione relativa impatto acustico per le attività a bassa rumorosità, così come regolata DPR 19 ottobre 2011.
Il 18 febbraio 2012 è entrato in vigore il DPR 19 ottobre 2011 recante semplificazioni degli adempimenti amministrativi in materia ambientale gravanti per le imprese.

In particolare, con l'articolo 4 del predetto decreto, viene escluso dall'obbligo di presentazione della documentazione di impatto acustico per le attività a bassa rumorosità.

Le attività a bassa rumorosità sono quelle indicate nell'allegato B del predetto testo normativo e a condizione che non utilizzino impianti di diffusione sonora o manifestazioni ed eventi con strumenti musicali ristoranti, pizzerie, trattorie, bar, mense, attivita' ricreative, agroturistiche, culturali e di spettacolo, sale da gioco, palestre, stabilimenti balneari.

Nel caso in cui le emissioni sonore non sono superiori ai limiti stabiliti ai limiti stabiliti dalla classificazione acustica del territorio comunale, la documentazione impatto acustico, inoltre, quando dovuto può essere attraverso una dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà, secondo quanto previsto dall'articolo 8 comma 5 della legge 447/95.

Il contesto normativo dell'impatto acustico si fonda, appunto, sulla legge Quadro n.447 del 26/10/1995 - "Legge quadro sull'inquinamento acustico" - la quale definisce i principi fondamentali in materia di tutela dell'ambiente esterno e dell'ambiente abitativo dal rumore, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 117 della Costituzione.

La predetta norma individua le competenze dello Stato, delle regioni, delle province, le funzioni e i compiti dei comuni. Allo Stato competono principalmente le funzioni di indirizzo, coordinamento o regolamentazione della normativa tecnica e l'emanazione di atti legislativi su argomenti specifici.

 Le Regioni promulgano apposite leggi che definiscono, tra le altre cose, i criteri per la suddivisione in zone del territorio comunale (zonizzazione acustica). Su questo settore molte regioni sono già intervenute.

Poi, alle regioni spetta inoltre la definizione di criteri da seguire per la redazione della documentazione di impatto acustico, delle modalità di controllo da parte dei comuni e l'organizzazione della rete dei controlli.

Last but not least, la Legge Quadro riserva ai Comuni un ruolo centrale con competenze di carattere programmatico e decisionale.
 
Si prospetta una accentuazione della deregolamentazione già avvenuta per la materia del clima acustico.
 
Alessio Elia
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