Capire le fasce orarie per risparmiare sull'energia elettrica
Risparmio energetico ed economico
L'importanza delle fasce orarie per ridurre i costi della bolletta della corrente elettrica.
Se consideriamo una famiglia italiana standard, ovvero di 3-4 componenti, che ha stipulato un contratto che prevede una potenza impegnata di 3 kW e che consumi mediamente 225 kWh al mese (quindi 2.700 kWh all’anno), la spesa da sostenere per l’energia elettrica potrà andare da un minimo di 900 euro a un massimo di 1.400 euro, importi sicuramente considerevoli su cui comunque si può intervenire, per esempio sfruttando nel migliore dei modi il meccanismo delle fasce orarie di consumo e anche valutando con attenzione le diverse tariffe delle offerte luce mercato libero che, come noto, sono particolarmente numerose.
I fattori che incidono sulle spese per l’energia elettrica
La spesa relativa all’utilizzo dell’energia elettrica è influenzata da diversi fattori: il fornitore, il numero dei componenti del nucleo familiare, la potenza impegnata, le modalità in cui si utilizzano gli elettrodomestici, il tipo di illuminazione usata, la classe di efficienza energetica dei vari dispositivi elettrici e anche le fasce orarie in cui si utilizzano gli elettrodomestici più energivori. Analizziamo in modo più approfondito quest’ultimo punto, al quale molto spesso non si dà la necessaria importanza.
Le fasce orarie di consumo dell’energia elettrica
Capire come funzionano le fasce orarie di consumo può risultare di notevole aiuto per ottimizzare le spese relative all’utilizzo dell’energia elettrica.
Le principali fasce orarie sono 3: F1, F2 e F3. Ci si può anche imbattere nella sigla F0 (utilizzata nelle tariffe monorarie, ovvero quelle in cui il prezzo dell’energia elettrica è sempre lo stesso, a prescindere da quale sia l’orario in cui la si utilizza) e nella sigla F23 che indica l’accorpamento delle fasce F2 e F3.
La fascia F1 è quella in cui l’energia elettrica è più costosa; parliamo infatti dell’orario di punta, che va dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 19:00 con l’eccezione delle festività nazionali.
La fascia F2 è quella intermedia e considera i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 7:00 alle 8:00 e dalle 19:00 alle 23:00; il sabato dalle 7:00 alle 23; sono escluse le festività nazionali.
La fascia F3 è quella più economica e va dal lunedì al sabato dalle 00:00 alle 7:00 e dalle 23:00 alle 24:00; è inoltre attiva tutta la giornata la domenica e gli altri giorni festivi.
Sfruttiamo adeguatamente le fasce orarie
Sfruttare adeguatamente il meccanismo delle fasce orarie consente un risparmio economico non indifferente; lo si può fare cercando di effettuare i lavori più energivori negli orari contemplati dalla fascia F3. Ovviamente è impensabile rimandare tutte le operazioni della vita quotidiana agli orari notturni o di prima mattina, ma in alcuni casi lo si può fare, per esempio facendo funzionare di notte la lavastoviglie, la lavatrice e l’asciugatrice.
È poi utile in generale ricorrere a elettrodomestici ad alta efficienza energetica.
Scegliamo la tariffa che fa per noi
Conoscere il meccanismo delle fasce orarie dà l’opportunità di scegliere la tariffa più consona agli utilizzi che si fanno dell’impianto elettrico. Se infatti, per motivi di studio o di lavoro, si è costretti a consumare energia negli orari di punta, può essere opportuno considerare la possibilità della tariffa monoraria (fascia F0).
La tariffa bioraria – che contempla la fascia F1, quella di punta, e la F23, l’accorpamento delle fasce F2 e F3 – è un’opzione valida per chi consuma energia negli orari intermedi, piuttosto che in quelli di punta.
La tariffa multioraria è invece l’opzione più consona se i maggiori consumi vengono fatti nelle ore serali, in quelle notturne e durante i week-end.
