29/08/2017 - 18:40
Ambiente: diminuisce la capienza dei laghi del Nord Italia
A causa della siccità che ha caratterizzato questa estate, i grandi laghi del Nord Italia sono sotto la media stagionale per quanto riguarda la loro capacità.
I grandi laghi del Nord si avvicinano ai minimi storici delle loro capacità: Iseo: 15%, Garda: 20,8%; Como: 20%; Maggiore: 25,5%. Al Sud sono soprattutto Calabria e Basilicata ad evidenziare un calo del 40% nelle scorte idriche, trattenute nei principali invasi. A darne notizia è l'ANBI, Associazione nazionale dei consorzi per la gestione e tutela del territorio e acque irrigue che evidenzia come il cambiamento climatico è ormai un dato strutturale; dal settore agricolo giungono quotidianamente dati sui deficit produttivi, che si stanno registrando per coltivazioni ed allevamenti a causa della mancanza di piogge e del gran caldo, che dura da tre mesi.
Accanto a ciò, va evidenziato un altro dato: la gestione irrigua ha comunque un costo, che molte colture non possono però sostenere, visti gli insufficienti prezzi riconosciuti dal mercato. Secondo gli esperti, quello attuale è il secondo anno più caldo del Pianeta dal 1880: la temperatura sulla superficie della terra e degli oceani è addirittura superiore di 0,90 gradi rispetto alla media del XX secolo.
I suoli si stanno essiccando anche a livello profondo con danni significativi per la sostanza organica e la fertilità dei terreni agricoli: i processi di desertificazione iniziano proprio con il ripetersi frequente di condizioni climatiche come quella di quest'anno.
“La pressione sulle risorse idriche è massima in tutto il mondo - commenta Francesco Vincenzi, presidente dell’ANBI - È molto diverso registrare una caduta di un centinaio di millimetri di pioggia in poche ore o spalmata su più giorni; si rischia così la continua alternanza tra i danni causati da rovesci temporaleschi di estrema violenza e lunghi periodi di totale mancanza di precipitazioni, che si traducono in cali di produzione agricola oltre che di sofferenza per l’ambiente". Una possibile risposta è nella creazione di nuovi invasi: ANBI ha presentato, d’intesa con la Struttura di Missione #italiasicura, un piano ventennale per la realizzazione di 2.000 nuovi bacini, grazie ad un investimento di 20 miliardi di euro; i primi 218 progetti, redatti dai Consorzi di bonifica, sono già definitivi ed esecutivi.
“All’inizio dell’autunno – conclude il direttore generale ANBI, Massimo Gargano- i Consorzi di bonifica riproporranno l’annuale report per la riduzione del rischio idrogeologico; mettere in sicurezza il territorio da siccità ed alluvioni può essere un importante volano anche per la ripresa economica".

Tommaso Tautonico
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