09/10/2009 - 13:17

La Giordania punta ad un turismo culturale per uno sviluppo sostenibile

La cooperazione pluriennale tra Italia e Giordania permetterà a quest'ultima di attuare un piano sostenibile per lo sviluppo del territorio attraverso la pratica del turismo culturale.
L'Italia e la Giordania collaborano da anni nella ricerca storica e archeologica in funzione del restauro e di uno sviluppo sostenibile per il turismo culturale giordano.
Esempi espliciti di questa collaborazione sono la mostra di Firenze "Da Petra a Shawbak. Archeologia di una frontiera" (fino al 13 ottobre nella Limonaia di Palazzo Pitti) e l'esposizione nella Sala delle Bandiere del Quirinale a Roma "Giordania, crocevia di popoli e di culture" che si inaugurerà il prossimo 20 ottobre alla presenza dei Reali di Giordania, re Abdallah e la regina Rania.
In quest'ultima saranno esposte fino al 31 gennaio 2010 sessanta capolavori dell'arte e dell'archeologia giordana, visibili per la prima volta furi dai propri musei di provenienza, Amman e Petra.
Tra i pezzi più significativi si segnalano un idolo antropomorfo in arenaria del I-II secolo, una coppa in oro e un pendente con cammeo di età romana, ma soprattutto la statua di grandi dimensioni più antica del mondo, 10mila anni fa, alta poco meno di un metro, sufficiente però a farla entrare nel Guinnes dei Primati dell'archeologia.
L'Italia e' da decenni impegnata in varie ricerche archeologiche in Giordania, al fine non solo di scoprire e restaurare importanti evidenze ma anche per formare una classe di restauratori e di ricercatori giordani, nonché di guide specializzate che sappiano esporre ai turisti le vestigia del passato.
Queste mostre, quindi, oltre suggellare il patto tra le due nazioni, vogliono pubblicizzare la Giordania, uno stato che sta punta molto sul turismo, e sul turismo culturale soprattutto, per crescere economicamente in modo sostenibile.
Lisa Zillio
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