06/05/2014 - 12:22

G7 Energia: solo le rinnovabili e l'efficienza energetica salveranno il Pianeta

Prosegue oggi a Roma il G7 Energia, il vertice che vede riuniti i sette Paesi più industrializzati del Pianeta per discutere di sicurezza energetica internazionale. L'incontro ha come obiettivo prioritario quello di trovare una strategia comune per ridurre la dipendenza dalla Russia. Ma, spiega in una nota Greenpeace, sarà molto difficile, anche alla luce dell'intensificarsi della crisi ucraina, che i leader mondiali trovino le risposte "giuste" per uscire da questa situazione. 'Paesi come Regno Unito o Polonia vorrebbero continuare a importare gas, petrolio e carbone cambiando fornitore, rivolgendosi ai mercati del Medio Oriente, del Caucaso o del Nord America. Questa politica metterebbe a rischio l'impegno dell'Europa per la lotta ai cambiamenti climatici' spiega l'associazione.
La riunione di Roma dovrà essere il primo passo per 'porre fine alla dipendenza dalle fonti energetiche sporche e nocive" afferma Andrea Boraschi, responsabile della campagna Clima ed Energia di Greenpeace Italia. 'Il nucleare e le fonti fossili sono la causa dell'insicurezza energetica che minaccia la nostra economia: dunque non possono essere la soluzione. Tutti i sondaggi disponibili dicono che i cittadini europei esprimono uno schiacciante consenso allo sviluppo delle rinnovabili. È ora che i leader politici smettano di obbedire alle pressioni delle grandi lobby dell'energia e comincino a dare risposte concrete alle richieste dei cittadini' continua Boraschi. 
 
Alcuni Paesi, tra cui Regno Unito, Polonia, Stati Uniti e Canada, vedono nello "shale gas" la soluzione per garantire maggiore indipendenza energetica continua Greenpeace sottolineando come tuttavia un accresciuto sfruttamento di quella fonte sarebbe anche causa di enormi problemi ambientali e sanitari, e non avrebbe praticamente alcun effetto sulle importazioni del gas russo prima del 2030. Sull'uso dello shale gas vi è già un divieto in Francia, mentre la SPD, che è parte della coalizione di governo in Germania, chiede che venga dichiarato illegale il fracking, precisa l'associazione. 
 
Quanto al nucleare, alla luce dei pochi reattori in costruzione in Europa - nonché dei problemi tecnici, di budget e di ritardo sui tempi di realizzazione che quei progetti scontano - è ormai chiaro che si tratta di una strada impraticabile. Anche il carbone è una strada impraticabile: la fonte più deleteria per il clima, responsabile da sola di oltre il 40 per cento delle emissioni di gas serra, aggiunge Greenpeace.
 
La strada giusta, secondo l'associazione, rimane dunque quella delle rinnovabili. La commissione Europea ha dimostrato come obiettivi pur modesti di sviluppo delle rinnovabili sarebbero già sufficienti a ridurre l'importazione di gas russo del 29 per cento al 2030 e del 54 per cento al 2050. Inoltre lo sviluppo dell'efficienza energetica è il solo strumento disponibile per ridurre immediatamente l'uso delle fonti fossili e del gas in particolare, mentre le rinnovabili sono già oggi la fonte in maggiore crescita in Europa, continua Greenpeace. 
 
Per promuovere stabilità e sicurezza energetica è dunque necessario un grande piano di sviluppo delle rinnovabili e dell'efficienza. Un impegno concreto in questa direzione deve essere preso prima del summit sul cambiamento climatico promosso dal segretario delle Nazioni Unite Ban Ki Moon, che si terrà il 23 settembre prossimo., conclude l'associazione ambientalista. 
 
Clicca qui per leggere il briefing 'G7 Energia. Vogliamo l'indipendenza energetica dai combustibili fossili, non dalla Russia'
Rosamaria Freda
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