01/01/2013 - 01:00

Il Panda d'oro per la biodiversità alpina

Il WWF è da sempre impegnato per la difesa della biodiversità. Negli ultimi anni si stanno però mobilitando anche molti Enti pubblici ed altri soggetti privati con progetti di conservazione del nostro patrimonio naturale.
Enti Parco e Riserve naturali, Regioni, Province, Comunità Montane, Corpo Forestale dello Stato e numerose Società di liberi professionisti si sono impegnati negli anni in progetti concreti per la tutela della biodiversità nel nostro paese. Per valorizzare e far conoscere all'opinione pubblica questo impegno, il WWF Italia ha istituito il "PANDA D'ORO, Diploma per la Conservazione della Biodiversità". Un riconoscimento prestigioso assegnato dall'Associazione ad Enti pubblici e soggetti privati per la realizzazione di specifici progetti concreti ed operativi sul territorio. Ora nel 2012 torna dopo due anni di assenza il PANDA D'ORO istituito dal WWF Italia per premiare i progetti che meglio tutelano la biodiversità del nostro paese.

Nella settima edizione è dedicato alla conservazione della biodiversità alpina, focalizzando l'attenzione sui progetti concreti e operativi. Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane, Enti Parco, Consorzi di bonifica, Agenzie Regionali per la Protezione dell'Ambiente, Fondazioni e società private di progettazione e gestione attività di conservazione e valorizzazione della biodiversità hanno tempo fino al 28 settembre per inviare le candidature e partecipare alla selezione. Il premio verrà assegnato a 5 progetti italiani ma che possono coinvolgere partner europei, valutati come "buone pratiche" per la conservazione, gestione e valorizzazione sostenibile delle Alpi sulla conservazione della biodiversità e degli habitat alpini, la riduzione del consumo del suolo e le reti ecologiche che riducono la frammentazione del territorio, la tutela dei grandi carnivori alpini come orso, lupo e lince, la gestione sostenibile di corsi d'acqua e zone umide e infine il turismo responsabile.

Le Alpi sono una delle ultime regioni naturali rimaste nell'Europa centrale e ospitano 30.000 specie animali e 13.000 specie vegetali che documentano la grande diversità biologica presente. Le specie animali presenti sulle Alpi: 20.000 invertebrati, 200 uccelli nidificanti, 80 mammiferi, 80 pesci, 21 anfibi, 15 rettili. Le specie vegetali: oltre 5.000 funghi, 4.500 piante vascolari ovvero il 39% della flora europea e di queste l'8% vivono solo qui, 2.500 licheni, 800 muschi, 300 epatiche. Gli animali più noti che vivono nelle Alpi sono: l'orso bruno, lo stambecco, il camoscio, il lupo, la lince e l'aquila reale, oltre a un gran numero di specie vegetali endemiche (che vivono esclusivamente qui). Le Alpi sono inoltre la più importante riserva d'acqua in Europa: grandi fiumi come il Reno, il Rodano e il Po vi hanno le loro sorgenti. La perdita di habitat e la sua frammentazione sono le principali minacce per la biodiversità alpina. La diffusione degli insediamenti agevolata anche dal turismo di massa, l'agricoltura insostenibile, le reti stradali e le dighe sono i principali colpevoli. A questi si aggiungono i cambiamenti climatici a cui le Alpi sono particolarmente sensibili.

Per valorizzare invece le tante buone pratiche già in atto in questo prezioso ambiente il WWF lancia quindi la competizione e chiede a tutti gli enti che operano sul territorio per la tutela della biodiversità di candidarsi al premio per una delle cinque categorie previste. I progetti, che per concorrere devono essere già conclusi entro lo scorso giugno, saranno selezionati dalla Giuria composta da esperti nominati dal WWF italia e i vincitori saranno pubblicati dalla fine di ottobre, in coincidenza della premiazione. Il WWF lavora da anni a livello europeo in un Programma Europeo Alpi, che coinvolge le sedi WWF di Italia, Germania, Austria, Svizzera, Francia e segue i principi della conservazione eco regionale, è un approccio alla conservazione della biodiversità che si basa su una scala spaziale molto vasta, ovvero l'arco alpino nella sua interezza, su obiettivi a lungo termine, anche 50 anni, sul partenariato e sulla collaborazione con gli attori chiave, sul coinvolgimento delle comunità locali, sull'individuazione delle cause dirette e indirette della perdita di biodiversità e sulla formulazione di strategie adatte alla complessità dei temi da trattare.

fonte: wwf.it
Tommaso Tautonico
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