01/01/2013 - 01:00

In arrivo le reti intelligenti

Nei prossimi dieci anni nel mondo si investiranno circa 200 miliardi di dollari per migliorare le reti elettriche, renderle più "intelligenti", capaci di gestire al meglio domanda e offerta e ridurre degli sprechi.
Un futuro energetico con un ruolo sempre maggiore per l'efficienza e le rinnovabili non è possibile senza intervenire sulla rete elettrica. Saranno 200 i miliardi di dollari che veranno investiti dal 2008 al 2015 per modernizzare le reti e renderle "intelligenti". A fare questa previsione a breve termine, assieme al punto della situazione, è un rapporto pubblicato dalla società di consulenza Pike Research dal titolo "Smart Grid Technologies".
Al momento ci troviamo di fronte ad un sistema basato su tecnologie vecchie di decenni e penalizzato da una carenza cronica di investimenti. Saranno i prossimi anni quelli cruciali per la realizzazione delle cosidette "smart grid", le reti intelligenti capaci, anche attraverso l'integrazione di tecnologie informatiche, di ridurre al minimo gli sprechi, coordinando domanda e offerta e gestendo in maniera ottimale anche la generazione discontinua delle nuove rinnovabili.
Una rete che permetterà, ad esempio, di coinvolgere maggiormente il consumatore nell'uso consapevole dell'elettricità facendogli sapere esattamente la quantità di energia usata nella fascia oraria di picco (quando cioè la domanda generale è più grande e l'elettricità più cara), e affinchè la si possa incentivare con tariffe multi-orarie a consumi più efficienti in termini di sistema.
Tutta una serie di innovazioni basate su automazioni e reti telematiche permetterà poi di ottimizzare la produzione a seconda della domanda e di gestire al meglio l'energia da generazione distribuita come quella degli impianti fotovoltaici domestici.
Le reti ad alto voltaggio grazie a nuovi materiali permetteranno invece di trasportare con perdite minime l'energia dai grossi impianti energeteci a fonti rinnovabili lontani dai centri di consumo: si pensi al progetto europeo di una super-rete continentale in corrente continua capace di accogliere l'energia off-shore del Mare del Nord o del solare termodinamico dal Nord Africa.
Nella rete di domani poi dovranno trovare posto anche i veicoli elettrici, il cui fabbisogno dovrà essere soddisfatto integrandolo il più possibile nel sistema (una delle ipotesi è di usare i veicoli elettrici come una sorta di buffer, prelevando cioè energia dalla rete quando la produzione sia in eccesso rispetto alla domanda per poi restituirla nella situazione opposta).
Ma dove si investirà di più? Dei 200 miliardi di dollari di investimenti attesi, secondo il report solo il 2% andrà all'integrazione dei veicoli elettrici, il grosso (84%) sarà destinato all'automatizzazione informatizzata della rete e il 14% ai sistemi di contabilizzazione avanzata, come i contatori intelligenti.
Tommaso Tautonico
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