08/04/2014 - 14:37

Risparmiare sulle assicurazioni auto usando le biciclette in citta

Usare la bicicletta in citta ci permettera di risparmiare sulle assicurazioni auto. Attenti pero alle nuove norme per i ciclisti.
Per il popolo degli automobilisti italiani non è certo un buon periodo perché il caro delle polizze continua a gravare sui premi assicurativi e la pericolosità delle strade non diminuisce. In tal senso esistono molti modi per risparmiare e uno di questi è quello di scegliere la polizza direttamente su internet informandosi sulle assicurazioni online migliori per le quali i costi di apertura e gestione della pratica vengono dimezzati.
Questo avviene, nonostante i rincari registrati da ANIA, principalmente per la mancanza di intermediari interposti tra il cliente e l’impresa assicuratrice, che spesso contribuiscono ad innalzare il costo della copertura e per la possibilità di scegliere tra una più ampia gamma di alternative per quanto riguarda le polizze accessorie, per esempio la classica furto incendio o la kasko.
Su internet, infatti, scegliere tra le migliori assicurazioni, è ancora più semplice perché il mercato offre tanti spunti per poter ottimizzare le spese. Oltre alla scelta di una tipologia assicurativa o di un’altra, però, è bene che gli automobilisti prendano in considerazione anche altre alternative che molte volte si ignorano.
Una tra queste è l’uso della bicicletta. Questo mezzo a due ruote non solo agevola la riduzione dell’inquinamento all’interno della città stessa, ma permette di stare in forma, evitare lunghe code in mezzo al traffico cittadino e, perché no, arrivare puntuali in ufficio.
In molte città italiane sono presenti nei percorsi di piste ciclabili che permettono ai ciclisti di utilizzare corsie apposite per poter circolare senza rischiare di essere investiti da guidatori distratti. Le iniziative sono tante e i ciclisti vengono sempre di più considerati attori della strada a tutti gli effetti e in quanto tali, soggetti con diritti e doveri stradali.
I rischi che corrono circolando in strade urbane sono anche di più rispetto a quelli che corre un automobilista per motivi più che evidenti: la bicicletta è su due ruote e va avanti con la forza muscolare di chi la conduce e che, in situazioni particolari, potrebbe perdere l’equilibrio e cadere improvvisamente o ancora, qualora venisse investito, non avrebbe nessuna carrozzeria a proteggerlo.
Per tutelare i ciclisti, allora, da giugno saranno in vigore delle nuove norme che regolare anno la circolazione dei ciclisti per le strade urbane. Prima di tutto, i ciclisti dovranno dotarsi di patentino di guida e di un’assicurazione che li tuteli dai sinistri.
Durante l’interpellanza parlamentare proposta dalla SE (partito della Sinistra Europea) infatti, è stata approvata a pieni voti la nuova Legislazione Comunitaria sui mezzi a due ruote azionati dalla forza muscolare delle persone (cicli).
La nuova legge, infatti, prevede alcuni adempimenti che garantiranno maggiore sicurezza sia ai ciclisti che all’ambiente nel quale circolano, infatti queste saranno valide solo in strade urbane ed extraurbane, escludendo di fatto le zone private e quelle recintate.
Tra i provvedimenti più importanti, c’è l’obbligo per i ciclisti di dotarsi di un patentino, ovvero di un certificato che attesti l’idoneità alla guida e che è possibile fare fin dall’età di 15 anni.
Inoltre, sarà obbligatorio dotarsi di un’assicurazione bonus malus + casco con una franchigia di 350 euro all’anno che sarà stipulabile presso tutte le compagnie assicurative della comunità europea; questa, dovrà essere accompagnata dalla carta verde che permette di circolare in tutti i paesi europei.
E ancora, si dovrà pagare una tassa di proprietà del mezzo tramite due marche bollo da 16 euro ciascuna e, in ogni caso, si ci dovrà dotare di un casco omologato E3, anche sulle piste ciclabili.  Infine, si dovranno installare sulla bici le luci di posizione sia diurne che notturne e un piccolo stop tramite uno switch sul manubrio.
A queste novità, il Presidente della Corporazione Ciclisti Italiani, Marco Melmi, ha espresso la sua soddisfazione: “Finalmente un’opportunità per la salvaguardia del ciclista, finora non tutelato da alcuna legislazione. I piccoli doveri elencati e qualche spesa non prevista garantiranno la sicurezza stradale della categoria”.
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