10/07/2013 - 20:04

Automobili ibride, vendite in aumento nel 2013

Il mercato auto globale sembra ripartire, grazie alle auto ibride. Numeri record nel 2013, con già 6 milioni di veicoli venduti.
L’aumento del prezzo del petrolio si ripercuote non solo sul costo della benzina, il quale continua a salire, ma anche sulle bollette domestiche, ulteriore tormento per le casse delle famiglie italiane. In molti si rivolgono a internet per cercare di arginare il problema e ridurre le spese attraverso siti e portali dove porre le tariffe energetiche a confronto fra loro e scoprire le più convenienti. Comunque, le alternative alle risorse in via di esaurimento, come sappiamo, non mancano. Il settore automobilistico, in questi anni, ha fatto passi da giganti, arrivando a lanciare sul mercato vetture alimentate in modo green con ottimi rendimenti.
 
Il mercato auto si sta riprendendo in tutto il mondo, anche grazie alla maggiore attenzione ai temi ecologici e agli ecoincentivi incoraggiati dall’Unione Europea e dedicati ai veicoli a minor impatto ambientale. Le previsioni per l’anno in corso sono positive e parlano di 69 milioni di vetture vendute; proprio in questo 2013, giunto da poco al giro di boa, le auto ibride stanno facendo segnare ottime performance di vendita, visto che sono già a quota 6,3 milioni.
 
Già da una quindicina di anni il mercato delle auto ibride registra vendite in crescita, aiutato anche da una maggiore diffusione di distributori di metano e colonnine di ricarica, anche in molte città italiane grazie a Enel Energia e altri operatori. Il principale produttore mondiale di vetture ibride è la giapponese Toyota, che dal 1997 al marzo 2013 a piazzato nel mercato mondiale più di 5 milioni di auto, ben l’81% del totale; dietro c’è un’altra casa del Sol Levante, la Honda, che nel 2012 ha totalizzato un milione di vetture ibride vendute a partire dal 1999.
 
Passando ai veicoli elettrici si segnala che se nel 2011 le vetture vendute nel mondo erano 45 mila, nel 2012 erano invece già 113 mila, un aumento di circa il 120%: peccato però che si tratti solamente dello 0,02% delle macchine circolanti nel mondo, oltre al fatto che la produzione di auto elettriche sia davvero una quota misera rispetto a quella delle auto tradizionali, cioè solo lo 0,2%. Sono gli Stati Uniti, il Giappone, la Francia e la Cina i Paesi che hanno sulle strade il maggior numero di vetture elettriche, mentre se si guarda la percentuale rispetto alla popolazione la classifica vede in testa la Norvegia (200 ogni 100 mila abitanti) seguita dai Paesi Bassi, ancora Francia e Giappone, poi la Danimarca.
 
Si tratta di dati sui quali riflettere, visto che proprio l’automobile è la maggior responsabile dell’inquinamento atmosferico, la più grande produttrice di emissioni di gas serra e di microparticelle dannose; gli standard di efficienza, cioè i valori massimi di inquinamento che le auto possono produrre per poter circolare, vengono stabiliti dalle autorità dei vari Paesi: dal 2012 i valori più bassi li hanno il Giappone, l’India e l’Unione Europea (tra 128 e 138 grammi di CO2/km), mentre paesi come gli Stati Uniti e l’Australia stanno su valori ben più alti (tra 198 e 205 grammi di CO2/km).
 
Ma per i prossimi anni si prevedono, e si sperano, standard più vincolanti: l’UE ed il Giappone progettano di farli scendere tra 95 e 105 grammi di CO2/km, gli Stati Uniti tra 93 e 109 grammi di CO2/km, la Cina e l’India hanno progetti per portare i limiti massimi tra 113 e 117 grammi di CO2/km.
SuperMoney
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