05/06/2013 - 12:47

Direct Line, strade italiane troppo pericolose per i ciclisti

Lo studio dell'assicurazione Direct Line rivela che gli automobilisti italiani non si preoccupano della sicurezza di chi sceglie la mobilità sostenibile.
Per la gioia degli automobilisti, risparmiare sulla polizza rca è possibile. L’importante è premurarsi di confrontare le assicurazioni auto più vantaggiose in circolazione, così da compiere poi una scelta oculata. In alternativa è possibile optare per altri modi di muoversi, dal car sharing alla più calssica bicicletta.
 
Si tratta di piccoli contributi per promuovere una mobilità più rispettosa dell’ambiente che ci circonda. UN tema, questo, particolarmente sentito anche a livello istituzionale, come testimonia ad esempio la Settimana Europea della Mobilità Sostenibile indetta ad aprile di quest’anno.
 
Le strade italiane, si sa, non sono però un posto sicuro per i ciclisti e per chiunque scelga la mobilità sostenibile. Tuttavia, non è solo un problema di strutture, come piste ciclabili e corsie preferenziali, ma di “cultura al volante”. L'ultima indagine del Centro studi e documentazione della compagnia diassicurazione rc auto Direct Line rivela infatti che l'incolumità dei ciclisti è messa a repentaglio dalla scarsa attenzione alla guida da parte degli automobilisti.
 
 La compagnia assicurativa Direct Line ha seguito il suo campione statitisco di automobilisti installando a bordo dei veicoli il sistema Eye Tracking, in grado di monitorare il movimento dello sguardo del guidatore. I risultati parlano chiaro: ben il 22% dei ciclisti su strada non è stato visto per tempo.
 
Da cosa dipende questa clamorosa disattenzione? Dalla postura al volante, in primis: chi guida assume una posizione sbilanciata, tendendo a focalizzare l'attenzione solo sugli altri veicoli e non anche ai soggetti più piccoli, come appunto i ciclisti, i motociclisti (15%) o i pedoni (4%).
 
Ci sono poi alcuni fattori che aggravano il rischio, come l'uso dei navigatori satellitari, che distraggono ulteriormente il conducente, portando la percentuale dei ciclisti invisibili al 24%. Maglia nera della disattenzione alle donne, il 26% delle quali non si accorge dei ciclisti, contro il 17% degli uomini. I giovani (20-29 anni), inoltre, sono più incauti degli adulti (50-59 anni): ben il 31% di loro non vede i ciclisti, contro il 21% dei più grandi.
 
Se si considera che sulle strade italiane pedalano circa 25 milioni di persone, la ricerca di Direct Line dimostrerebbe il pericolo concreto per oltre 5 milioni di “centauri ecologici”. L'ennesima prova che per incentivare la mobilità sostenibile, specie nelle grandi città, è necessaria anche una nuova sensibilità della cittadinanza. 
 
Essere ciclisti è una decisione importante soprattutto se si è ciclisti urbani: nel rispetto delle libertà di scelta degli altri utenti stradali è il caso di imparare a convivere con chi sceglie di vivere i maniera sostenibile. 
SuperMoney
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