31/05/2013 - 17:59

Mobilità sostenibile, crescono i fan di bici e scooter

Legambiente promuove gli spostamenti con mezzi alternativi all’automobile, meno inquinanti e più convenienti, anche sull’assicurazione auto.
Per riuscire a contenere i costi relativi al possesso di un’automobile tantissimi automobilisti hanno familiarizzato con l’abitudine, intensificatasi a seguito dell’abolizione del tacito rinnovo, di mettere le migliori assicurazioni auto a confronto per trovare il preventivo più vantaggioso per le loro tasche.
Molti altri, hanno integrato questa pratica con la riduzione delle occasioni in cui usare la macchina, in favore di una mobilità di tipo differente.
 
Legambiente ed Euromobility, in collaborazione con FIAB e #Salvaciclisti, hanno condotto una ricerca, denominata “Mobilità di classe”, per studiare le abitudini di spostamento casa-scuola di 5.516 studenti italiani, iscritti alle superiori. I dati raccolti rivelano che, salvo alcune eccezioni (come, per esempio, nella Capitale), sono sempre di più i ragazzi che utilizzano mezzi alternativi all’automobile.
 
La ricerca è stata condotta grazie al software MobilityManager, messo a disposizione da una società spin-off dell'Università La Sapienza di Roma, la SISTeMA. L'applicazione web permette di compilare un questionario online, che calcola diverse voci, fra cui anche il tempo medio impiegato e l’impatto prodotto sull’ambiente.  I dati evidenziano che il 30% degli studenti con 15 e 16 anni utilizzano veicoli a motore, soprattutto scooter che sicuramente sprecano meno energia delle automobili. Man mano che aumenta l’età cresce anche la propensione ad utilizzare veicoli privati a motore, fino a raggiungere il 50% a 20 anni. 
 
Il maggior numero di ragazzi che si reca a scuola con lo scooter è a Carrara (15,7%), a seguire troviamo Roma (13,5%), mentre a Potenza sono pochi i giovani si spostano col motorino. Nella Capitale, inoltre, il 55,4% degli studenti predilige l'auto privata, viceversa, a Venezia sono molto utilizzati i mezzi pubblici (66,3%). I dati evidenziano, inoltre, che a Ravenna il 39,1% utilizza la bicicletta, mentre a Torino e Catania più del 10% degli studenti preferisce andare a scuola a piedi.  
 
La scelta del mezzo ovviamente influisce sulla quantità di emissioni inquinanti rilasciate nell’ambiente: a Catania, ad esempio, si registrano alti quantitativi di CO2 (133 g/anno per studente), mentre a Venezia e Ravenna vi sono percentuali d’inquinamento decisamente più contenute. Maglia nera, invece, alla Capitale sia per quanto riguarda l’impatto ambientale che supera il livello di PM10 consentito (29 milligrammi di emissioni ogni chilometro percorso) e le emissioni di CO2 (121 grammi/Km). 
 
Questi dati devono far riflettere, stimolando la crescita fra “i giovani di una nuova cultura del modo di muoversi nelle aree urbane, perché andare a scuola in macchina ha una duplice valenza negativa: nell’immediato contribuisce alla congestione urbana, in prospettiva convince i ragazzi che anche per le brevi distanze esistono solo le quattroruote” – ha detto Alberto Fiorillo, Responsabile della Mobilità urbana di Legambiente.
 
L’argomento è di vitale importanza se lo si rapporta alla percentuale di incidenti avvenuti nelle strade con mezzi di locomozione a due ruote, come appunto il motorino:  i motivi che inducono ad evitare di prendere lo scooter per andare a scuola dovrebbero essere ben contestualizzati da strategie di prevenzione degli incidenti che soprattutto gli insegnanti dovrebbero programmare tra le altre attività didattiche.
 
La maturità di uno studente si vede anche dal livello di coscienza che questo acquista nel corso degli anni scolastici nei confronti delle cose più importanti della vita: cominciare dall’educazione stradale potrebbe ridurre i ragazzi a pretendere di raggiungere scuola con un mezzo privato e diminuire i rischi.
 
Anche qui, un intervento tempestivo delle compagnie di trasporto pubblico potrebbe giovare al fine di incentivare l’uso dei mezzi anche per ridurre l’inquinamento giornaliero. 
SuperMoney
autore