01/01/2013 - 01:00

Wwf: la mobilità urbana ha bisogno di innovazione

Il Wwf denuncia la situazione di netta arretratezza che insiste sul settore della mobilita' urbana rispetto agli investimenti pubblici nel settore dei trasporti e delle infrastrutture. Infatti, pur essendo un fattore che incide pesantemente sulla qualita' della vita dei cittadini, a questo settore arriva solo un quindicesimo dei fondi che vengono erogati per la moblita' sulla lunga distanza.
Il Wwf sottolinea come "il 75% della mobilita' si concentra sulle corte e medie distanze, mentre nella Legge Finanziaria 2010 si destinano 1.564 milioni circa alle infrastrutture strategiche (autostrade e a linee ad alta velocita' ferroviaria per la mobilita' a lunga distanza), e fondi 15 volte inferiori vengono destinati alla mobilita' urbana (solo 120 milioni di euro)".
Secondo l'associazione ambientalista, infatti, "c'e' un'evidente sproporzione tra gli investimenti nella 'citta' diffusa' e i costi sociali che la comunita' nazionale sopporta: nell'ultimo Allegato Infrastrutture del Governo, presentato nel giugno 2009, viene detto che il costo sociale della congestione urbana ammonta a 9 miliardi di euro l'anno, mentre i costi del trasporto privato urbano sul bilancio delle famiglie italiane ammontano complessivamente a 30 miliardi di euro l'anno".
Michele Candotti, direttore del Wwf Italia, ha affermato "La crisi smog e' solo la punta dell'iceberg rispetto alle conseguenze dei ritardi italiani a trovare soluzioni efficaci e durature alla complessa ed urgente partita dei trasporti sostenibili e del piu' ampio impegno di riduzione delle emissioni gas serra. Finora, tutte le misure strutturali ed efficaci sono state sacrificate sull'altare della indecisione politica, del ricatto occupazionale, degli incentivi di stato male indirizzati, sul rifiuto o rigidita' del nostro sistema nel prendersi carico dell'innovazione tecnologica necessaria per accompagnare questi urgenti processi di cambiamento".
Il Wwf chiede di rivedere il Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e integrarlo con un nuovo Piano Generale della Mobilita' in cui siano contenute "precise linee di indirizzo e coordinamento per il raggiungimento di obiettivi ambientali espliciti, in termini di riduzione delle emissioni di CO2, di rientro nei limiti per l'inquinamento dell'aria (in particolare per quanto riguarda NO2 e di PM10), di riduzione del rumore" oltre che da "un compiuto processo di valutazione ambientale strategica".
A livello regionale, il Wwf sottolinea la necessita' di "garantire che ci sia integrazione tra i Piani territoriali e i Piani dei trasporti, con obiettivi e linee di intervento coerenti con le opzioni strategiche nazionali per garantire sinergie, co-responsabilita' nonche' obiettivi funzionali ed ambientali condivisi sulla base delle risorse rese disponibili dal governo centrale e dal governo locale".
Infinte, e' ormai indispensabile "favorire l'adozione di progetti di 'City Logistics' sia attraverso la realizzazione di piattaforme di distribuzione urbana delle merci che attraverso l'adozione di normative ad hoc sulla circolazione dei mezzi, sulle aree di sosta, sugli orari di ingresso nelle Ztl".
Lisa Zillio
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