24/10/2013 - 15:30

Pac: nella programmazione 2020 l'agriturismo chiede più risorse

Turismo Verde-Cia dedica una giornata seminariale alle opportunità che possono arrivare dalla riforma della Pac al settore con i Psr e la possibilità di specifici "sottoprogrammi" tematici, come quello sulla filiera corta. Ma bisogna favorire la creazione di una visione comune tra istituzioni e associazioni di rappresentanza, procedere sul sistema unico di classificazione e semplificare burocrazia e accesso al credito.
I lavori rientrano nell'ambito della collaborazione con WWF Italia al progetto "Agri@Tour: la Pac verso il 2020". L'applicazione della riforma della Pac in Italia rappresenta una grande opportunità per la crescita del nostro sistema agricolo e agroalimentare. Un'occasione che deve essere colta anche dal mondo dell'agriturismo, che ha un valore strategico per il Paese non solo come attività ricettiva e turistica ma anche come fornitore di servizi legati alla sfera sociale, alla formazione, all'istruzione. E' quanto emerge dalla giornata seminariale organizzata a Roma da Turismo Verde-Cia, nell'ambito della collaborazione con WWF Italia relativa al progetto "Agri@Tour: la Pac verso il 2020". Nella nuova programmazione comunitaria, l'agriturismo deve essere collegato allo sviluppo delle filiere corte, anche valutando l'opportunità, concessa dai regolamenti, di prefigurare uno specifico "sottoprogramma", per finalizzare e ottimizzare risorse -osserva Turismo Verde-. Nella riforma della Pac infatti, relativamente al secondo pilastro, è prevista la possibilità che gli Stati membri possano adottare nei Psr un "sottoprogramma tematico". Gli agriturismi potrebbero sfruttare quello ipotizzato sulla filiera corta, intesa nel senso più ampio di rapporto diretto tra azienda agricola e consumatore-fruitore.

Occorre evitare, però, un eccessivo frazionamento di approcci tra i diversi Psr -continua Turismo Verde Cia- favorendo la creazione di una visione comune tra Regioni, Stato, Associazioni agrituristiche e Organizzazioni di rappresentanza, con un partenariato efficace, necessario e richiesto dall'Unione europea. Il sistema unico di classificazione, recentemente adottato, deve rappresentare un ulteriore incentivo al miglioramento qualitativo delle imprese agrituristiche -sottolinea Turismo Verde- valorizzando i loro diversi punti di forza: l'enogastronomia tipica, che oggi ha ampliato le sue possibilità con il recente "decreto del fare", la fattoria didattica e sociale, la fruizione delle eccellenze paesaggistiche, ambientali, storiche e artistiche del nostro territorio. Senza dimenticare un altro obiettivo di eccellenza prefissato da una parte delle aziende agrituristiche: diventare imprese a emissione zero, con l'agricoltura biologica o integrata, le energie rinnovabili, i sistemi di produzione energetica da biomasse solide, reflui e sottoprodotti aziendali e del territorio.

Ma nel nuovo Psr, aggiunge Turismo Verde-Cia, è fondamentale che le procedure amministrative siano fortemente semplificate e bisogna favorire concretamente l'accesso al credito delle imprese, per evitare che le migliori opportunità poi si perdano tra le pastoie burocratiche delle amministrazioni e delle banche. Più in generale, le prossime settimane saranno importanti per la programmazione di tutta la riforma della Pac nei prossimi sette anni: Turismo Verde, anche insieme ad Agriturist, è fortemente impegnata nel confronto con le amministrazioni, convinta che occorre grande capacità progettuale, ambizione nella definizione degli obiettivi e metodo per il loro perseguimento. Al seminario di Roma hanno partecipato, tra gli altri, il presidente di Turismo Verde-Cia, Giuseppe Gandin; il responsabile organizzazione di Agri@Tour, Carlo Hausmann e il vicepresidente di Agriturist, David Nicoli.
Tommaso Tautonico
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