01/01/2013 - 01:00

Sotto sequestro il canile lager di Green Hill

"Siamo davvero felici di aver contribuito a porre fine alla barbarie di Green Hill". Questo il commento di Stefano Ciafani, vice presidente di Legambiente sul sequestro della nota azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione, effettuato dal Corpo forestale dello Stato in virtù dell'esposto di Legambiente e della Lav.
"L'esposto era un atto dovuto - aggiunge Ciafani -, scaturito dalle notizie che il nostro avvocato David Zanforlini ci ha riferito a seguito di un suo accesso alla struttura per le indagini difensive. Quello che è emerso è stato uno scenario drammatico: una fabbrica di dolore e sofferenza inaccettabile. Abbiamo deciso così di usare gli strumenti che una società democratica consente, cioè la via giudiziaria: grazie al nostro legale ci siamo rivolti al magistrato e abbiamo illustrato quanto era stato rilevato in occasione dell'accesso, un'iniziativa che si è dimostrata molto più utile all'accertamento della verità rispetto ai numerosi controlli fatti dagli organi competenti in precedenza".

"La nostra azione - aggiunge David Zanforlini, avvocato del Centro di azione giuridica di Legambiente - dimostra l'insufficienza del controllo amministrativo e l'opportunità, riconosciuta anche dalla nuova direttiva comunitaria n. 2010\63\EU (artt. 34 e 35) di controlli effettuati anche senza preavviso. Comunichiamo solo oggi del sequestro per il rispetto del lavoro della magistratura e seguiremo gli sviluppi dell'indagine offrendo tutto il supporto tecnico scientifico a nostra disposizione. Certo è che il problema della sperimentazione è molto più ampio di quello ora affrontato e tocca principi etici che non possono essere aggirati da affermazioni demagogiche e plateali; serve in particolare che il cittadino, prima, ed il consumatore poi, possano giudicare con serenità le scelte da fare via via. Al momento, la legge in vigore in Italia sembra tutelare, più che le persone solo una macchina industriale, fatta più per profitto che per interessi generali".
Tommaso Tautonico
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