01/01/2013 - 01:00

Due "soffi d'arte" di Christiane Löhr a Villa Panza

Un regalo a Villa Panza, al Fai e alla città di Varese: il 14 febbraio l'artista tedesca Christiane Löhr ha donato "Tre cubi" e "Forma d'archi e piccola elevazione". Le due installazioni, poste in teche di vetro, abbelliscono una delle sale del primo piano, in dialogo con le opere di Ford Beckman.
"È un gesto molto importante e raro, fatto in memoria di un amico. Fa impressione notare quanto le opere siano in totale sintonia con lo spazio in cui sono state collocate. Lì, sono perfette, stanno meravigliosamente". Queste le parole di Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo dei Fondo Ambiente Italiano e nipote del Conte Panza.

Opere impercettibili e leggerissime, realizzate con semi, elementi organici o vegetali, che potrebbero dissolversi "aprendo una finestra", come ha sottolineato sorridendo la stessa artista. Le caratteristiche delle opere ci fanno temere per la loro durata, sembrano destinate a scomparire da un momento all'altro. Eppure sono lì e resistono, come confermano le parole della stessa Christiane Löhr: "Come mi ha confermato un botanico, questi elementi vegetali che uso da anni resistono più di quanto comunemente si pensi. Non mi ha mai preoccupato la difficoltà di conservazione".

Microcosmi raffinati, che diventano boschi di pochi centimetri e architetture misteriose. "Noto un'estrema coerenza nei lavori di Christiane Löhr. Prima di tutto per i materiali omogenei che utilizza, volatili, aerei, e per questo bisognosi delle teche per la protezione. Ma questa architettura fragile ha la forza della ragnatela e anche una sensualità tutta femminile: in questo caso, la scultura non è qualcosa di immobile, congelato nel marmo o nel legno, ma diventa rischio di vita, elemento effimero, non duraturo, mutevole. Possiamo dire che questa produzione si inserisce pienamente nella storia dell'arte degli ultimi cinquant'anni". Le parole del critico d'arte Germano Celant riassumono chiaramente il lavoro di Christiane Löhr.

Questo è stato, per l'artista, un ritorno a Villa Panza: nel maggio 2010 fece parlare di sé il mondo dell'arte internazionale con una strabiliante mostra di cinquanta opere, allestita nello spazio delle scuderie. La mostra temporanea "Dividere il vuoto", era stata organizzata personalmente dal Conte Giuseppe Panza, poco prima di morire. Già in quell'occasione l'artista aveva dimostrato la sua abilità nel creare sculture e installazioni attraverso il contatto diretto con la natura e la sua relazione con lo spazio.

L'arte di Lohr è sospesa tra la leggerezza dell'idea, legata al mondo della natura (e delle piante in modo specifico) e la semplicità dei materiali impiegati. Proprio questo suo amore per gli alberi rende ancora più significativa la sua presenza in una collezione permanente della Città Giardino.

(autore: Antonella Zadotti)
Redazione
autore