"Il manager (er)etico"

Oggi le imprese sono chiamate al rispetto di valori condivisi e ad un agire etico. Spesso le realtà economiche più grandi sono gestite da soggetti diversi rispetto a coloro che detengono la proprietà: i manager. Questi soggetti svolgono il difficile compito di prendere decisioni in un contesto organizzativo, e nel farlo devono tenere in considerazioni interessi diversi e spesso contrastanti. 

 

Con il suo nuovo libro dal titolo "Il manager (er)etico" il professore di Etica degli Affari all'Università di Palermo Lorenzo Palumbo, prova a rispondere ad un interessante interrogativo in merito: una sfera di libertà è utile per migliorare l'agire morale dei manager delle imprese?

 

Secondo l'autore, infatti, i manager delle grandi imprese a proprietà diffusa non godono di quel giusto spazio di autodeterminazione, legalmente istituito, protetto da interferenze esterne che potrebbe essere utile per migliorare le loro prestazioni morali nei confronti di tutti gli stakeholder, proprietà compresa.

 

Dopo una prima rassegna delle teorie relative al tema che tendono a superare la separazione tra l'ambito dell'etica e quello dell'economia, il professore Palumbo prova a dimostrare l'importanza della libertà e indipendenza dei manager rispetto a interessi particolari per generare un miglioramento delle prestazioni morali dell'agire. 

 

Gli eventi negativi che hanno caratterizzato la storia di molte imprese negli ultimi anni, dimostrano che è necessario ripercorrere la via dell'etica dell'agire, evitando speculazioni e interessi personali. Dal libro "Il manager (er)etico" emerge infatti la mancanza di reciprocità tra incentivi ai manager e risultati raggiunti, quando l'agire si incentra solo sull'obiettivo del maggior profitto.

 

Il libro è stato pubblicato a cura di Aracne Editrice di Roma.