01/01/2013 - 01:00

La cultura italiana sempre più orientata alla sostenibilità ambientale

I dati 2008 sul recupero complessivo di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro presentati da CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, sono positivi e raggiungono il 68,5% dell'immesso al consumo, permettendo così all'Italia di superare di 8,5 punti percentuali l'obiettivo di legge previsto dalla normativa europea e da quella italiana.
Riciclare i rifiuti fa bene all'ambiente e all'economia: anche in un anno difficile come il 2009 i benefici ambientali dati dalla raccolta differenziata e dal riciclo degli imballaggi sono comunque stimabili in circa 670 milioni di euro. Benefici che, in dieci anni di attività (1999-2008), hanno raggiunto i 6,7 miliardi di euro.
Di questo ammontare di 6,7 miliardi di euro, oltre un miliardo è stato risparmiato dal sistema Conai-Consorzi evitando emissioni di gas serra da riciclo: il recupero dei rifiuti di imballaggio in Italia ha tagliato infatti la CO2 per 48,2 milioni di tonnellate. Oltre ai benefici ambientali, sempre dal 1999 al 2008, sono poi stati risparmiati costi di smaltimento per 3,2 miliardi di euro, 1,2 miliardi è il valore economico della materia prima recuperata, 479 i milioni evitati grazie alla prevenzione e 3,2 miliardi il valore dell'indotto generato dall'intero sistema consortile.
Sono alcuni dei numeri dell'attività di riciclo dei rifiuti di imballaggio in Italia, coordinata dal Conai, contenuti nella ricerca 'I benefici della raccolta-riciclo in Italia' realizzata da Althesys.
Per quattro europei su cinque, quando si tratta di fare un acquisto, conta l'impatto ambientale del prodotto. Ma solo in tre Stati membri dell'Ue risulta 'molto importante' per oltre la metà della popolazione: in Italia (54%), in Grecia (58%) e a Cipro (57%). E' quanto evidenzia un sondaggio Eurobarometro diffuso dalla Commissione Ue. E la qualità del prodotto? Conta per l'82% dei greci, il 75% degli italiani, contro una media Ue del 67%. Mentre il prezzo è rilevante per il 90% degli italiani, in linea con la media europea dell'89%. Oltre la metà di maltesi, romeni e italiani affermano di prendere sempre in considerazione l'efficienza energetica (60%, 53% e 52% rispettivamente) di prodotti che consumano carburante o elettricità, contro una media Ue del 40%. L'eco-etichetta di un prodotto poi è importante per il 56% degli italiani, rispetto al 47% degli europei. Quando però si tratta di giudicare le azioni più utili all'ambiente, l'opzione di ridurre i rifiuti e riciclare viene scelta solo dal 20% degli italiani, contro una media europea del 30%. Optano per l'acquisto di prodotti amici dell'ambiente il 26% degli italiani, contro una media del 21% degli europei. Viaggiare meno e adottare mezzi di trasporto sostenibili viene preferito dal 31% degli svedesi, seguito dal 20% di italiani, inglesi e finlandesi, contro una media europea del 15%. Quanto alle eco-tasse, il 34% degli italiani pensa ad una combinazione di riduzione delle imposte sui prodotti ecologici e aumento per quelli più nocivi, mentre un altro 34% solo a ridurre quelle per gli eco-prodotti.
 
Tommaso Tautonico
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