01/01/2013 - 01:00

La Fao denuncia l'aumento della fame nel mondo

La Fao ha pubblicato un rapporto dal quale emerge che gli affamati nel mondo sono cresciuti nell'anno in corso del 9%, arrivando a toccare la quota di 1,02 miliardi, il livello piu' alto dal 1970, nonostante si sia verificato un drastico calo dei prezzi dei prodotti agricoli.
Sebbene le quotazioni internazionali per le principali materie prime come latte e cereali si siano dimezzate in un anno passando dai 10 dollari per bushel (0,37 dollari al chilo) del 2008 a poco più di 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo) i prezzi al consumo rimangono alti, per effetto della speculazione, rendendo ancora piu' difficile la sopravvivenza del miliardo di affamati.
Lo dimostra il fatto che l'andamento dei prezzi al consumo in 58 Paesi in via di sviluppo ha evidenziato che nell'80 per cento dei casi i prezzi sono piu' alti dello scorso anno.
L'emergenza alimentare - sostiene la Coldiretti - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perche' questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e, con la chiusura delle imprese, destrutturano il sistema che non è piu' in grado di riprendersi anche in condizioni positive.
Gli aiuti alimentari sono necessari, ma da soli non bastano; si deve investire nell'agricoltura delle diverse realtà del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identità territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero.
Alle agricolture di tutto il mondo - conclude Coldiretti - devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori perché negare tutto ciò è più distorsivo di qualsiasi aiuto di stato.

 
Lisa Zillio
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