25/05/2016 - 20:46

La convenienza di un impianto fotovoltaico anche senza incentivi

Il governo fa sempre meno per appoggiare l’installazione e l’uso di un impianto fotovoltaico: sarà ancora conveniente?
La direzione che stanno prendendo gli interventi statali in materia di fonti di energia rinnovabile non fa di certo ben sperare. Il Conto Energia, che ti permetteva di ricevere incentivi per ben 20 anni installando un impianto fotovoltaico, non esiste ormai più e fino al 31 Dicembre di quest’anno regge soltanto la detrazione Irpef del 50 per cento in caso di ristrutturazione di un immobile. Per questo potresti aver bisogno di un finanziamento per acquistare e installare il tuo impianto: a questo proposito ti rimandiamo a questa guida su come chiedere un prestito per il fotovoltaico.
In ogni caso, un interessante intervista che Paolo Rocco Viscontini, fondatore di Enerpoint, presidente dell’associazione Italia Solare e pioniere delle rinnovabili in Italia, ha rilasciato al portale di Lifegate ci lascia con molte riflessioni circa la convenienza di un impianto fotovoltaico nonostante la mancanza di incentivi.

Perchè installare ancora un impianto fotovoltaico anche senza Conto Energia?

Viscontini elenca diversi ragioni per cui installare un impianto fotovoltaico è conveniente a prescindere. Prima di tutto, costa molto meno di una volta: con circa 6.000€, IVA compresa, si installa un impianto da 3 kilowatt picco (kWp) a casa propria. Il kWp indica la potenza teorica massima producibile da un generatore elettrico.
Un impianto fotovoltaico permette l’autoconsumo dell’energia e un conseguente grosso risparmio sulla bolletta elettrica. Ma anche su quella del gas, se viene abbinato alle pompe di calore. L’autoconsumo viene aiutato dai sistemi di stoccaggio, incentivati con le detrazioni Irpef, che mantengono l’energia accumulata permettendoti di utilizzarla anche di notte.

Ma il governo intende tornare a incentivare l’utilizzo di energia rinnovabile?

Sembrerebbe proprio di no. Dagli interventi del Governo Monti a quelli attuali del Governo Renzi, sembra proprio che gli aiuti al mondo delle fonti rinnovabili siano destinati a diminuire. Il costo dell’energia, infatti, secondo Viscontini, peserà dal 10 al 30% in più sull’utente finale e il fotovoltaico verrà reso sempre meno conveniente, riducendo così la possibilità dell’autoconsumo. Secondo i dati, ben 11 milioni di abitazioni e 3 milioni tra palazzine e condomini potrebbero utilizzare impianti fotovoltaici, ma solo mezzo milione li hanno effettivamente installati. Se li installassero tutti, il 50% del nostro fabbisogno energetico sarebbe coperto dall’energia solare, con un grosso risparmio per tutti oltre alle ovvie conseguenze positive sull’ambiente.

Ma il governo come combatte i combustibili fossili?

La battaglia contro i combustibili fossili non viene praticamente combattuta dal governo italiano. In Italia gli aiuti a petrolio, gas e carbone arrivano a 2,7 miliardi, ma Legambiente stima una cifra che sfiora addirittura i 17 miliardi. Questa disparità dimostra quanta poca trasparenza ci sia in queste attività. Quello che si sa è che gli incentivi classici ai combustibili fossili sono sostanzialmente tre: l’esenzione fiscale al momento dell’acquisto, gli investimenti delle società a maggioranza pubblica e i finanziamenti tramite banche o altre istituzioni finanziarie pubbliche.
In effetti, essendo ancora diverse le società a maggioranza pubblica che lavorano e investono nell’ambito dei combustibili fossili, c’è poco da sperare che diminuiscano gli incentivi a questi e aumentino quelli per le fonti rinnovabili. Basterebbero un po’ di investimenti che anche le rinnovabili sarebbero competitive sul mercato, aumentando la concorrenza, i consumi e gli investimenti.
A poco più di un mese dal referendum per decidere se rinnovare i contratti di trivellazione già in atto entro le 12 miglia dalla costa, queste riflessioni sono molto importanti e non possono non influenzare la nostra opinione.
Andrea Manfredi
autore