01/01/2013 - 01:00
I numeri del mercato green
Durante il convegno "Certificazioni e marchi ambientali, tra green economy e nuove sostenibilità del consumatore", a cura di Ervet e ANCC Coop, sono stati presentati i risultati di una ricerca nazionale,realizzata nell'ambito del progetto europeo PROMISE, sulle scelte green di consumatori, produttori, distributori e Pubblica Amministrazione.
Nello specifico, l'indagine ha rilevato il livello di consapevolezza dei consumatori circa i principali impatti ambientali dei prodotti; la tipologia di prodotti in cui le soluzioni eco dovrebbero essere utilizzate (eco-design, etichette verdi, tecnologie pulite); il livello di conoscenza delle procedure di Acquisti verdi (GPP) nella Pubblica Amministrazione; il livello di promozione dei prodotti verdi da parte dei distributori.
L'indagine sui produttori è stata condotta attraverso la rete delle imprese associate a Confindustria e in gran parte appartenenti al settore alimentare.
Il 31% delle imprese ha dichiarato di produrre ed erogare prodotti/servizi verdi destinati prioritariamente ai punti vendita della GDO ma con la Pubblica Amministrazione che ricopre un peso rilevante soprattutto per il settore food.
I produttori hanno identificato il basso impatto ambientale e la riciclabilità dei materiali come caratteristiche di riferimento per considerare "prodotti/servizi verdi", mentre la gestione dei rifiuti e la riduzione degli imballaggi sono aspetti di rilievo nelle strategie di marketing.
Le caratteristiche ecologiche dei prodotti/servizi non sono ancora diventate dei fattori decisivi nelle scelte di acquisto.
I principali strumenti di comunicazione utilizzati per sensibilizzare i consumatori sono l'etichettatura e secondariamente le comunicazioni fornite sul punto vendita e gli spot televisivi.
Dall'indagine rivolta ai distributori e che ha sondato il livello di promozione dei prodotti verdi è emerso che la cartellonistica e la segnalazione di una gamma di prodotti sono le modalità ' di valorizzazione dei prodotti eco-sostenibili all'interno del punto vendita.
Nella Grande Distribuzione la commercializzazione di prodotti eco-sostenibili ha portato vantaggi competitivi prevalentemente in termini di reputazione aziendale (93,9%), soddisfazione del cliente (88,7%), fidelizzazione del cliente (78,2%).
L'analisi dei dati raccolti presso le Pubbliche Amministrazioni delle regioni Emilia Romagna, Liguria e Lazio, ha rilevato che il 60% degli intervistati introduce criteri ecologici nei bandi di gara di acquisto.
La minor diffusione degli acquisti verdi nei piccoli comuni è dovuta nell'85% dei casi alla difficoltà di redigere bandi verdi; la percezione dei prodotti verdi come "prodotti più costosi" rispetto a quelli tradizionali (53%), difficoltà a reperire fornitori di prodotti/servizi verdi (33%) e non adeguata conoscenza dei marchi (33%) costituiscono le altre difficoltà espresse nelle pratiche di GPP.
La scarsa conoscenza di un approccio "green" e la scarsa informazione sui prodotti verdi in commercio sono confermate dalla tipologia di acquisti verdi più frequenti nelle PA: carta riciclata, apparecchiature elettroniche a basso consumo energetico, alimenti biologici, energia prodotta da fonti rinnovabili.
Dall'indagine sui consumatori è emerso che la loro maggiore preoccupazione è il consumo di risorse come acqua e energia (54,68%) e l'inquinamento dell'aria (54,10%).
La pratica di acquisto di prodotti eco-sostenibili è consolidata all'interno del campionecon il 70% degli intervistati che acquista abitualmente questa tipologia di beni.
Gli entusiasti eco-consumatori sono in prevalenza donne, di età media, con alta scolarità (laurea e/o post laurea), residenti nel Centro Nord.
Nel gruppo degli insensibili, invece, troviamo soprattutto giovani istruiti del Centro Nord.

Lisa Zillio
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