29/07/2021 - 00:06

Trattamento e smaltimento rifiuti speciali

Ecologia.

Per poter smaltire e trattare nel miglior modo possibile i rifiuti speciali, è fondamentale saperli distinguere dal resto delle sostanze di scarto prodotte annualmente dall'attività umana. Per poter smaltirli al meglio è necessario conoscere il loro livello di pericolosità, da cosa sono stati generati e la loro categoria di appartenenza.
Trattamento e smaltimento rifiuti speciali [shutterstock]
Definizione di rifiuto della norma italiana

Il trattamento e lo smaltimento di rifiuti speciali è un'operazione fondamentale e necessaria per la riduzione dell'inquinamento ambientale.

Dal punto di vista legislativo, il decreto 152 dell'anno 2006 stabilisce che con il termine rifiuto si va a definire qualsiasi oggetto di cui il proprietario abbia intenzione o l'obbligo di disfarsi

Grazie a questa normativa del 2006, si evince che il compito del trattamento e dello smaltimento di rifiuti speciali (visita https://www.valli-ambiente.it/rifiuti/smaltimento-rifiuti-speciali) ricade sul detentore dello stesso, ma è comunque importante sottolineare che il detentore del rifiuto non deve per forza coincidere con il soggetto che lo ha prodotto.

Rifiuti speciali e la loro definizione

Per poter smaltire e trattare nel miglior modo possibile i rifiuti speciali, è fondamentale saperli distinguere dal resto delle sostanze di scarto prodotte annualmente dall'attività umana. Per poter smaltirli al meglio è necessario conoscere il loro livello di pericolosità, da cosa sono stati generati e la loro categoria di appartenenza.

Con rifiuto speciale si va generalmente ad indicare quella tipologia di sostanza di scarto prodotta delle attività mediche e sanitarie, i rifiuti prodotti dall'attività artigianale, eternit e amianto, i rifiuti di origine industriale, gli scarti provenienti da uffici o attività commerciali, resti di apparecchiature elettroniche ed elettriche e scarti da demolizione o attività industriale.

Ognuno di questi rifiuti deve essere adeguatamente etichettato e identificato attraverso il catalogo europeo dei rifiuti. Ogni sostanza e tipologia di rifiuto speciale, poi, dovrà essere trattato e smaltito seguendo tecniche e procedure particolari, in modo da evitare o ridurre il più possibile l'impatto ambientale.

Rifiuti speciali pericolosi

All'interno della classe dei rifiuti speciali possiamo distinguere ulteriori categorie che permettono di separare i rifiuti speciali pericolosi dai non pericolosi.

Con la definizione di rifiuti pericolosi si vanno ad indicare tutte quelle sostanze o materiali esplosivi, infiammabili, potenzialmente infettivi, cancerogeni, corrosivi o tossici.

Un esempio di rifiuto pericoloso viene fornito dal toner usato comunemente nelle stampanti: questo può contenere sostanze e prodotti pericolosi per la salute che richiedono quindi un trattamento particolare perché il loro smaltimento avvenga in completa sicurezza per il benessere delle persone e dell'ambiente.

Altri importanti esempi di rifiuti e scarti pericolosi vengono forniti dai tetti in amianto o le tubature in eternit le quali richiedono, per il loro smaltimento, un'attenta rimozione e bonifica.

Come trattarli e smaltirli

L'impresa o il soggetto artefice della produzione dei rifiuti speciali deve avere la possibilità e capacità di conservare temporaneamente i rifiuti generati, prima di poterli inviare agli impianti adibiti al recupero e all'eliminazione delle sostanze pericolose.

I rifiuti speciali pericolosi e non, inoltre, devono essere inviati ai centri di smaltimento entro un intervallo di tempo prestabilito. Questo intervallo di tempo può variare tra un minimo di tre mesi, nel caso di quantità ridotte di prodotti di scarto, fino ad un massimo di un anno, se la quantità di rifiuti generati raggiunge i 30 m³ con un massimo di soli 10 m³ di scarti di tipo pericoloso.

I rifiuti speciali comuni e pericolosi vengono, poi, trattati e smaltiti all'interno di impianti appositi, all'interno dei quali vengono eliminati 2,3 milioni di tonnellate di rifiuti speciali. Questa enorme quantità di rifiuti smaltiti all'interno degli impianti di tecnologia complessa costituiscono il 28% della produzione totale di rifiuti speciali.

Questi ultimi possono essere sottoposti a varie tipologie di trattamento o smaltimento: trattamento biologico, trattamento chimico e fisico e incenerimento. Il 77% dei rifiuti speciali non pericolosi viene smaltito attraverso trattamenti biologici e chimico-fisici, mentre solo il 10% del totale dei rifiuti speciali prodotti annualmente vengono eliminati attraverso l'utilizzo di inceneritori.

Più nel particolare, i rifiuti che vengono generalmente smaltiti attraverso l'utilizzo di un inceneritore, rientrano comunemente nella classe dei rifiuti speciali pericolosi. L'insieme di tutti i trattamenti e delle procedure precedentemente elencate sono una chiara dimostrazione di quanto sia complesso il loro trattamento e lo smaltimento. Per questo motivo, è subito evidente come, per l'eliminazione, sia necessario adottare la massima attenzione, informandosi adeguatamente sulle procedure e metodologie da seguire.

Con un'adeguata conoscenza nel trattamento e smaltimento dei rifiuti speciali sarà possibile eliminare questa particolare tipologia di scarti riducendo il più possibile il loro impatto nocivo sull'ambiente.

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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