28/09/2017 - 12:55

Sviluppo sostenibile: quanto contribuiscono gli italiani?

Gli italiani sono attenti allo sviluppo sostenibile e cercano di migliorare il loro impatto sull'ambiente. Ma si può fare di più.
sviluppo sostenibile
E' quanto emerge da una ricerca condotta da SodaStream Italia su un campione rappresentativo di 600 abitanti lungo lo Stivale per capire quale percezione il pubblico italiano ha delle tematiche ambientali a partire proprio dai comportamenti domestici. Un'indagine che ha toccato i più diversi aspetti della "homemadesustainability" e che riserva diversi dati di particolare interesse per capire quanto in realtà gli italiani sono attenti alle tematiche legate allo sviluppo sostenibile.

In linea generale le intenzioni sono buone: il 75% del campione si dichiara abbastanza sostenibile (le donne più degli uomini, il 76% contro il 73%), mentre il 20% non esita a definirsi molto sensibile al tema. Guardando alla ripartizione geografica nel Sud e nelle isole il 24% si dichiara "molto sostenibile", seguito dal Nord Ovest con il 20%. Nel Nord Est e nel Centro ben il 76% degli italiani dicono di essere piuttosto attenti alle tematiche ambientali. Entrando però nel dettaglio dei comportamenti sostenibili non mancano alcuni punti su cui lavorare.

La maggior parte delle case del Belpaese, secondo quanto evidenziato dall'indagine SodaStream, non risultano costruite secondo principi di sostenibilità: lo afferma il 43% del campione complessivo, mentre il 33% vive in abitazioni che rispettano invece i più moderni requisiti in fatto di sostenibilità e certificazioni energetiche. Una percentuale piuttosto significativa (il 20% degli uomini e il 27% delle donne) non ha saputo rispondere alla domanda, dimostrando poca conoscenza dell'argomento. Per quanto riguarda la suddivisione geografica emerge che nel Nord Est ben il 43% delle abitazioni risulta costruito in ottica green, seguito dal 36% del Sud e Isole. Fanalino di coda da questo punto di vista il Centro Italia, in cui emerge che il 50% delle abitazioni non rispetta i nuovi criteri di attenzione all'ambiente. I pannelli solari termici e fotovoltaici sono installati nel 17% delle abitazioni del campione da Nord a Sud e nel complesso incontrano una considerazione positiva: il 47% del campione li installerebbe o li farebbe installare sul proprio condominio, previa accurata informazione. Il restante 33% crede invece che la loro installazione sia poco conveniente. Le aree più favorevoli al fotovoltaico risultano il Centro Italia (il 56% del campione li installerebbe), seguito da Nord Ovest (50%) e Sud/isole (47%). L'area geografica più virtuosa in fatto di fotovoltaico è il Nord Est, con il 22% della popolazione che ha già installato impianti ad hoc nelle proprie abitazioni.

Alla domanda "Qual è la tua principale soluzione per rinfrescare te stesso e la casa?", la maggior parte del campione (il 52%) converge sul tenere chiuse le persiane nelle ore più calde della giornata, tuttavia il 31% ha un impianto di aria condizionata, non certo una mossa sostenibile, contro un ben più modesto 8% che fa uso del "vecchio" ventilatore. In questo frangente le donne risultano più sostenibili degli uomini, con il 58% che tiene chiuse le persiane contro il 46%, a fronte di un minore ricorso all'aria condizionata (27% delle donne contro il 35% degli uomini). Le regioni più attente a questo aspetto sono quelle del Nord Ovest (persiane chiuse per il 59% del campione), a fronte di un Nord Est che ricorre più di tutti in Italia all'aria condizionata (37%).

Anche la pulizia della casa viene considerata una buona occasione per dare prova di attenzione all'ambiente, ricorrendo a detergenti biologici e con sostanze che non risultino dannose per l'ecosistema. Il 48% del campione dichiara di farne uso qualche volta, mentre il 29% se ne serve con frequenza in quanto garantiscono il rispetto dell'ambiente; il 13% si dice contrario, non credendo alla loro efficacia e al loro essere "bio"; il 9% non li utilizza invece perché li ritiene troppo costosi.

Per quanto concerne il capitolo rifiuti l'88% degli italiani dichiara di impegnarsi nel fare una corretta raccolta differenziata, mentre il 33% cucina preferibilmente con gli avanzi per contribuire alla lotta contro lo spreco alimentare.Sul tema della raccolta differenziata gli uomini si rivelano più scrupolosi delle donne (47% contro 44%). La maggiore attenzione a questo aspetto viene riservata nel Nord Ovest (96%), seguito da Centro (95%) e Nord Est (94%). Di particolare interesse anche la cura nei confronti dello spreco alimentare: nel Centro Italia l'82% del campione (e l'80% nel Sud) si serve, quando possibile, degli avanzi per cucinare. Un altro accorgimento molto amato dagli italiani per ridurre i rifiuti è di bere acqua del rubinetto per limitare i consumi di plastica, pratica seguita dal 54% del campione. Percentuale che sale considerevolmente nell'89% dei casi nel Centro Italia e nel Sud e isole (80%).

Dalla ricerca firmata SodaStream emerge che gli italiani si dimostrano particolarmente attenti ai consumi idrici. Cosa fanno gli abitanti del Belpaese per risparmiare acqua? Il 44% dice di fare la lavatrice o la lavastoviglie a carico pieno, mentre il 34% applica filtri frangigetto ai rubinetti. Italiani bocciati invece sul fronte del risparmio idrico quando si tratta di fare il bagno, la doccia o di lavarsi i denti: solo il 17% del campione si dice attento a chiudere i rubinetti monitorando il consumo di acqua. Per quanto riguarda la ripartizione di genere, le donne si dimostrano più attente degli uomini se si tratta di fare la lavatrice a pieno carico (54% contro 36%), meno quando si parla di risparmiare acqua lavandosi (15% contro 19%). "Insufficienza" su questo fronte nel Sud Italia: il 9% dichiara di non stare attento al risparmio di acqua in quanto "l'acqua costerebbe poco". 

E parliamo infine di acqua del rubinetto: il campione oggetto di indagine ha dimostrato di apprezzarla particolarmente in quanto considerata buona, sicura e a portata di mano per il 62%, e sostenibile per il 27%. Una percentuale che contrasta con quanto emerso da un'altra ricerca firmata SodaStream condotta questa volta sui parlamentari del Belpaese, secondo cui il 44% la ritiene buona e controllata ma solo il 16,3% di questi la beve. Alla domanda sul tema "Usi strumenti per depurare l'acqua del rubinetto prima di berla?" gli italiani hanno risposto per il 53% che non serve perché l'acqua del rubinetto ha un sapore gradevole; il 21% ricorre a caraffe filtranti, mentre il 19% usa impianti di depurazione domestici applicati al rubinetto.
Tommaso Tautonico
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