26/05/2020 - 00:42

Spalla del nuotatore? Ecco alcuni rimedi

Salute, sport e benessere.

Identificare subito il problema e intervenire con prontezza: ecco cosa fare per curare e prevenire il dolore alla spalla noto come “spalla del nuotatore”.

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Il nuoto, come ben sappiamo, è uno degli sport più efficaci per mantenere in salute il nostro corpo. 

Grazie all’azione combinata di acqua e forza di gravità, ci permette di mettere in moto tutti i principali muscoli del corpo senza l’ausilio di strumenti o attrezzi; la pratica in acqua, inoltre, ci costringe a lavorare correttamente sulla respirazione e sulla concentrazione. Pochi sport sono così completi e pochi sanno attivare allo stesso modo – e contemporaneamente – cuore, cervello, polmoni e apparato muscolo-scheletrico, con risultati bene visibili sulla forma fisica, oltre che sull’umore. 

Tuttavia, bisogna tenere in considerazione che una pratica eccessiva, così come al contrario uno stile di vita sedentario, può portare l’organismo a riscontrare alcuni problemi, in genere derivanti dallo stress a cui i muscoli, l’apparato circolatorio e/o quello respiratorio sono sottoposti. 

Anche il nuoto è soggetto a un tale rischio, sebbene in misura minore e con alcune attenuanti rispetto ad altre pratiche sportive: la costrizione a gesti omogenei e regolari, svolti a ripetizione e a ritmo sostenuto, sempre uguali per un gran numero di vasche, potrebbe sovraccaricare alcune strutture anatomiche e causare infiammazioni e dolore

In particolare, nel nuoto, la parte del corpo più profondamente soggetta a sforzi drastici, impatti con l’acqua, applicazione di forze contrastanti è la spalla, che è sempre più spesso coinvolta in alcune precise patologie. Non è un caso che una di queste, la più frequente, sia denominata proprio “spalla del nuotatore”
Ma di cosa si tratta? 
Perché chi pratica il nuoto a livello agonistico ne soffre così frequentemente e deve studiare precise strategie per evitarla? 
Cosa si può fare per prevenirla e come curarla, nel caso in cui sia troppo tardi per un piano preventivo?

Spalla del nuotatore: quali sono le cause e chi è a rischio 
La spalla del nuotatore è un disturbo del tessuto muscolare periarticolare, che colpisce in egual misura sportivi di sesso maschile e femminile, di varia costituzione e di differenti età (sia giovani che in età matura). 
Tra coloro che ne soffrono si annoverano sia atleti professionisti, sia sportivi dilettanti che praticano il nuoto con una certa intensità. 
Tra le cause più diffuse che provocano lo sviluppo della patologia, si riscontra di solito:

  1. Sforzo improvviso o senza un adeguato riscaldamento, che interessa la muscolatura della cuffia dei rotatori (l’insieme di muscoli che permettono il movimento rotatorio dell’omero nella scapola);
  2. Aumento generico del carico di lavoro affidato all’articolazione della spalla, sia in termini di intensità, sia in termini di tempo;
  3. Cambiamenti tecnici o modificazioni della tipologia di allenamento, con una risposta non ottimale dell’organismo;
  4. Mancanza di un adeguato tempo di recupero tra un allenamento e l’altro e in generale scarso riposo (o di cattiva qualità).

Spalla del nuotatore: come si verifica
Per comprendere cosa comporta il disturbo conosciuto con il nome di “spalla del nuotatore” bisogna ricordare che i muscoli che compongono la rotazione della spalla (sovraspinoso, sottospinoso e piccolo rotondo) e i loro relativi tendono hanno per natura una conformazione un po’ tortuosa, necessaria per garantire al braccio un ampio movimento, ma delicata e particolarmente vulnerabile. 
Quando applichiamo il tipico gesto della nuotata, in cui con mano e braccio spingiamo l’acqua indietro, si genera un campo di forze contrastanti che incide sulla testa dell’omero, creando una forte tensione nella capsula articolare della spalla
Allo stesso tempo la ripetitività del movimento e lo sforzo applicato sul bicipite crea una forte usura e infiammazione del tendine sovraspinoso. Ecco che, insieme all’infiammazione, compare anche il classico dolore

Spalla del nuotatore: cure e rimedi
Si premette che, in caso di dolori e infiammazioni, è bene rivolgersi con prontezza a una figura medica specializzata: è, questo, l’unico modo per essere certi di fare la cosa giusta e seguire una terapia adeguata all’entità del problema. In secondo luogo, ci sono alcune norme di buona condotta per limitare i danni e intraprendere la strada di un veloce recupero:

  1. In caso di dolore alla spalla, interrompere subito l’attività sportiva. Continuare a insistere e ignorare il dolore può, in alcuni casi, alleviare momentaneamente i sintomi, dando l’impressione di poter proseguire l’allenamento: non è così, sovraccaricare la spalla dolorante non è mai una buona idea;
  2. Fare un leggero stretching e, intanto, cercare di capire se il dolore è dovuto alla mancanza di un adeguato riscaldamento (o se invece è un vero e proprio sovraccarico) può essere un ottimo punto di partenza;
  3. Se il dolore persiste, è probabilmente necessaria una terapia fisioterapica specifica, che preveda una prima fase mirata alla diminuzione del dolore e una seconda al recupero della completa funzionalità della spalla;
  4. Con la vigile attenzione di uno specialista, è bene svolgere alcuni esami di routine, come ecografie, radiografie e – in casi particolari – risonanze magnetiche;
  5. Su consiglio del medico curante, può essere risolutiva, almeno nella fase acuta del dolore, una crioterapia o terapia del freddo, che agisce diminuendo l'infiammazione e calmando il dolore.
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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