23/10/2017 - 19:46

Sostenibilità ambientale. Viva le Doggy Bag contro lo spreco alimentare!

"Sdoganare" la doggy bag trasformandola in un gesto semplice e consueto ogni volta che si va al ristorante. Questo l'obiettivo del il progetto promosso congiuntamente dalla Federazione nazionale dei ristoratori, Fipe, e dal Comieco, il Consorzio che si occupa della raccolta e riciclo degli imballaggi cellulosici in Italia.

Stop allo spreco alimentare con la doggy bag! Fipe e Comieco hanno stretto un accordo per promuovere una nuova cultura della sostenibilità ambientale in oltre mille ristoranti italiani e finalmente dire la parola "basta!" allo spreco alimentare.

Ristoratori e riciclatori di carta e cartone, insieme contro gli sprechi a tavola.
 
La Federazione Italiana Pubblici Esercizi (Fipe) e il Comieco, il Consorzio del Sitema Conai preposto alla raccolta e riciclo degli imballaggi di carta e cartone, hanno siglato un'intesa volta a contrastare l'insostenibile spreco alimentare che si perpetua ogni giorno sulle tavole degli italiani, in particolar mondo quando mangiano fuori casa.
 
Una partnership all'insegna della sostenibilità ambientale.
Lo scorso 23 ottobre nel corso della fiera Host Milano,  alla presenza dell'on. Maria Chiara Gadda, membro della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati (nonché ) Fipe e Comieco hanno ufficialmente lanciato su tutto il territorio nazionale la campagna:"Doggy Bag, se avanzo mangiatemi!".
 
Il progetto si prefigge di fornire a tutti i ristoranti aderenti all'iniziativa degli appositi eco-contenitori di design "made in Italy" con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini alla lotta alla fame nel Mondo e allo spreco alimentare, dando ai clienti la possibilità di portare agevolmente a casa cibi e bevande non consumati. 
 
“La norma antisprechi sta contribuendo ad accrescere la sensibilità dei cittadini verso il cibo e il suo utilizzo consapevole specie nella prevenzione e nel recupero delle eccedenze.
Le nostre scelte quotidiane di acquisto e di consumo degli alimenti sono importanti - afferma l’onorevole Maria Chiara Gadda, relatrice della legge 166/16 sulla limitazione degli sprechi alimentariper generare eccedenze può contribuire allo spreco oppure creare nuove opportunità che con la legge 166 vengono sostenute e valorizzate attraverso la filiera del dono finalizzato alla solidarietà sociale. 
La doggy bag può avere un ruolo strategico per vincere questa sfida dal punto di vista culturale e accompagna il cittadino in nuovo percorso di consapevolezza allungando la vita di un prodotto altrimenti destinato a finire nella spazzatura. Comieco ha realizzato un contenitore funzionale e accattivante che grazie a Fipe e al progetto Doggy bag se avanzo mangiatemi sarà veicolato nei ristoranti raggiungendo tanti cittadini e famiglie per dare un nuovo valore del cibo”.
 
"Nei ristoranti italiani si sprecano ancora ogni anno 185mila tonnellate di cibo: sono numeri sempre più difficili da accettare, ma in parallelo si sta facendo strada una nuova sensibilità, sia nei clienti che nei ristoratori, nel prevenire e contrastare questo problema" - dichiara Giancarlo Deidda, Vicepresidente di Fipe
"Nel mondo dei pubblici esercizi l'impegno contro lo spreco alimentare si traduce in un percorso complesso che inizia a monte della catena e comprende azioni di controllo in fase di acquisto, preparazione e conservazione degli alimenti. 
La doggy bag è l'ultimo, importante anello di questa catena: non si tratta solo di una pratica che fa bene all'ambiente, ma che permette di consumare del buon cibo preparato al ristorante anche nelle proprie case, prolungando il piacere di un'esperienza di qualità. 
Ci sono ristoranti e trattorie in cui le porzioni sono più abbondanti rispetto agli ultimi standard: la doggy bag è un'importante espressione di educazione, sia ambientale che di rispetto nei confronti di ciò che viene preparato e servito. 
I ristoratori sono pronti a recepire questa nuova cultura, e con il contributo di un partner importante come Comieco, e grazie alla legge entrata in vigore sul tema dello spreco alimentare, si potrà contribuire a recuperare una quantità sempre più significativa di derrate alimentari".
 
Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco afferma: “Il progetto Doggy Bag – Se avanzo mangiatemi, nato nell’anno di Expo 2015, ha riscontrato positive esperienze in oltre 50 ristoranti di Slow Food Italia e in più di 200 locali tra Milano, Bergamo, Varese e Roma; ha trovato un più che positivo gradimento in tutta Italia  da un sondaggio effettuato con Last Minute Market e se in Italia ben il 58% degli imballaggi cellulosici immessi al consumo è legato al settore alimentare, la doggy bag è perfetta espressione del valore anti spreco che un packaging può rappresentare. 
Ecco perché con Fipe siamo pronti a siglare un accordo che darà dimensione nazionale ad una pratica virtuosa che sta prendendo sempre più piede nella nostra cultura”.
 
La collaborazione tra Fipe e Comieco consentirà di ampliare il raggio di azione del progetto, portando, in una prima fase, le pratiche e colorate doggy bag in 1.000 ristoranti sul territorio italiano. 
Un numero destinato a crescere in futuro, considerando un bacino potenziale costituito da circa 104.000 ristoranti con servizio. 
L'obiettivo è di ottenere una presenza capillare delle doggy bag sul territorio, considerando il fatto che, secondo i dati dell'Ufficio Studi Fipe, su 8.092 comuni presenti in Italia soltanto il 6,8% del totale non ha un ristorante. 
 
 
Comieco è il Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica. La sua finalità è il riciclo e il recupero degli imballaggi di origine cellulosica. 
I Consorziati di Comieco sono produttori, importatori e trasformatori di materiale e di imballaggi cellulosici. 
Possono aderire anche i recuperatori. 
Il Consorzio stipula con le Amministrazioni locali convenzioni per la raccolta differenziata, e tramite questi soggetti gestisce volontariamente, d'intesa con CONAI, il sistema della raccolta e dell'avvio a riciclo dei rifiuti di carta e cartone provenienti dalla raccolta comunale.
 
La Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, è l’associazione leader nel settore della ristorazione, dell’intrattenimento e del turismo, nel quale operano più di 300 mila aziende.
Fipe rappresenta e assiste bar, ristoranti, pizzeria, gelaterie, pasticcerie, discoteche, stabilimenti balneari, ma anche mense, ristorazione multilocalizzata, emettitori buoni pasto e casinò.
Conta circa 1 milione di addetti ed un valore aggiunto di oltre 40 miliardi di euro. 
 
 
FOCUS
La legge contro gli sprechi di prodotti alimentari e farmaceutici.
La Legge 19 agosto 2016, n. 166, recante “Disposizioni concernenti la donazione e la distribuzione di prodotti alimentari e farmaceutici a fini di solidarietà sociale e per la limitazione degli sprechi” è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 202 del 30 agosto 2016
 
Scopo delle nuove disposizioni è favorire il recupero e la donazione di prodotti alimentari e farmaceutici per fini di solidarietà sociale.
 
Per “spreco alimentare” si intende l'insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni commerciali o estetiche o perché prossimi alla data di scadenza, ancora commestibili e potenzialmente destinabili al consumo umano o animale e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere smaltiti.
 
La legge si rivolge agli enti pubblici e agli enti privati che perseguono finalità civiche e solidaristiche senza scopo di lucro (cd. “soggetti donatari”).
 
Questi, a titolo esemplificativo, i prodotti agricoli e agro-alimentari che si possono considerare “eccedenze alimentari (e che devono comunque possedere i necessari requisiti di igiene e sicurezza):
- prodotti invenduti o non somministrati per carenza di domanda;
- ritirati dalla vendita perché non conformi ai requisiti aziendali di vendita;
- rimanenze di attività promozionali;
- prodotti prossimi alla data di scadenza;
- rimanenze di prove di immissione in commercio di nuovi prodotti;
- prodotti invenduti perché danneggiati da eventi meteorologici a causa di errori nella programmazione della produzione;
- prodotti non idonei alla commercializzazione per difetti di imballaggio secondario che non pregiudicano le condizioni di conservazione.
 
Gli operatori del settore alimentare possono cedere gratuitamente le eccedenze alimentari a soggetti donatari, i quali devono destinarle, anch'essi gratuitamente, in via prioritaria a favore di persone indigenti, se si tratta di prodotti idonei al consumo umano; altrimenti al sostegno vitale di animali e all'autocompostaggio.
 
È consentita la cessione a titolo gratuito delle eccedenze di prodotti agricoli in campo o di prodotti di allevamento idonei al consumo umano ed animale ai soggetti donatari.
 
La raccolta o il ritiro dei prodotti agricoli effettuate direttamente dai soggetti donatari o da loro incaricati sono svolte sotto la diretta responsabilità di chi le effettua, nel rispetto delle norme in materia di igiene e sicurezza alimentare.
 
La cessione riguarda anche i prodotti finiti della panificazione e i derivati degli impasti di farina prodotti negli impianti di panificazione che non sono stati venduti o somministrati entro le ventiquattro ore successive alla produzione.
 
E' inoltre consentita la cessione gratuita dei prodotti alimentari idonei al consumo umano o animale oggetto di confisca.
 
Sono infine previsti benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari a persone indigenti, in particolare, alle attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono tali beni alimentari a persone indigenti o bisognose o per l'alimentazione animale, i Comuni potranno applicare un coefficiente di riduzione della tariffa proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione.
 
Sono esclusi i medicinali da conservare in frigorifero a temperature controllate, e i medicinali contenenti sostanze stupefacenti o psicotrope e dei medicinali dispensabili solo in  strutture ospedaliere. 
 
Le ONLUS che dispongano di personale sanitario possono distribuire in modo gratuito i medicinali non utilizzati direttamente a persone indigenti  o bisognose, dietro presentazione di prescrizione medica se necessari. 
 
E' vietata qualsiasi cessione a titolo oneroso dei medicinali oggetto di donazione.
 
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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