24/02/2014 - 13:40

Risparmiare sulla Rca? Ecco il car sharing ecosostenibile tra privati

Il car sharing tra privati potrebbe avvantaggiare sia le tasche dei consumatori, con una polizza Rca meno cara, che l ambiente con le riduzioni di CO2.
Combattere il caro delle polizze auto e allo stesso tempo migliorare la qualità dell’ambiente è possibile: risparmiare sull’assicurazione per l’auto, infatti, non è più una cosa irrealizzabile. Per prima cosa si può decidere di mettere le migliori assicurazioni auto a confronto, oppure, se non si vogliono affrontare le spese legate al mantenimento di un’automobile, basta pensare a quanto sia facile aderire a servizi come il car sharing e il car pooling, che oltretutto permettono di ridurre le emissioni di CO2 nell’ambiente.
La mobilità sostenibile, il cui nome inglese, car sharing, è già parte integrante del nostro lessico, è un’ottima alternativa per risparmiare sui costi di mantenimento di un’automobile, in quanto si condivide un mezzo di trasporto con molti utenti, ma soprattutto non ci si deve preoccupare di bolli, tagliandi, revisioni e compagnia bella. Anche perché da poco si stanno sviluppando servizi di car sharing ancora più personalizzati e in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza: un esempio è dato dal car sharing peer to peer, ovvero della condivisione dell’auto tra privati. Questo tipo di servizi sta andando molto bene sia in Italia che nel resto del mondo perché le persone cominciano a capire l’importanza di utilizzare l’auto con più persone per ottimizzare i costi (per esempio della benzina) e per aiutare l’ambiente ad inquinarsi il meno possibile.

A breve quindi, anche in Italia, il noleggio delle auto potrebbe avvenire anche tra privati, attraverso il cosiddetto car sharing peer to peer. L’idea di avere un auto solo per se stessi, infatti, si sta sempre di più sgretolando e noleggiare la propria auto a terzi non è più considerata un’idea così malsana – almeno nel resto del mondo. In Italia, infatti, servizi come car sharing e car pooling non sono diffusi in tutto il territorio ma sono circoscritti alle aree metropolitane, dove è più difficile muoversi con un’auto personale soprattutto all’interno della città.

Alcune ricerche mostrano come negli Usa, per esempio, i servizi di car sharing abbiano evitato l’acquisto di 500 mila auto, circa e con l’entrata in campo dei privati il numero potrebbe sicuramente aumentare. Da qualche anno sono attivi servizi come RelayRides (Usa), Getaround (Usa), Tamyca (Germania) e Buzzcar (Francia) e i cittadini che hanno messo a disposizione la propria auto sono già decine di migliaia.
In Italia il servizio tra privati non è stato ancora sperimentato e le start up che stanno avviando progetti simili sono Car2Share e Dryfe, che fanno sapere che saranno operative entro l’estate, nonostante le difficoltà.

Tra le difficoltà, la più grande riscontrata è stata quella riguardante la polizza assicurativa, poiché una macchina privata a noleggio dovrebbe avere almeno due polizze: come spiega Massimo Petrella, il fondatore di Car2hare con Federico Schmidt, “In Francia la situazione era la stessa, ma il problema è stato superato” e come ha aggiunto Johnatan Giardino, uno dei due fondatori di Dryfe “Le polizze che offriremo nel servizio coprono completamente il proprietario con assicurazione di tipo casco e su responsabilità civile e il conducente con un'assicurazione per la responsabilità civile con franchigia”.

Le due start up, infatti, offriranno una piattaforma, con a corredo un’applicazione per smartphone, che permetterà alle persone che vogliono condividere la propria auto di mettersi in contatto, e che grazie ai servizi di geolocalizzazione potranno coordinarsi e farlo in sicurezza: come ci guadagneranno le due compagnie? Con l’applicazione di una piccola commissione nelle transazioni degli utenti.

Come ha detto Enrico Pagliari dell’Aci, infatti, avere un automobile costa tanto e se il progetto andasse in porto si alleggerirebbero le tasche degli automobilisti: “Mantenere un'automobile – infatti– costa in media 3.500 euro all'anno solo per le spese di assicurazione, bollo e manutenzione ordinaria e spesso le auto restano parcheggiate per gran parte del tempo. Rendere possibile il noleggio tra privati, al momento frenato solo da problemi assicurativi, alleggerirebbe notevolmente il carico economico. La nostra associazione ha già sondato con le assicurazioni la possibilità di creare prodotti ad hoc, polizze al consumo che lo permettano”.

Se si pensa che in media un consumatore spende 3.500 euro per mantenere l’auto e che noleggiandola nei periodi in cui non si usa potrebbe anche guadagnarci, allora il gioco è fatto e la convenienza è dietro l’angolo. In Francia, per esempio, affittare una macchina da un privato, in media costerebbe dai 20 ai 30 euro al giorno.

Come spiega Giardino, in Italia “i prezzi saranno molto competitivi dato che, a differenza del noleggio professionale, non ci sono costi fissi sui quali rientrare. Per chi mette in affitto l'auto è tutto risparmio”. Petrella, poi, aggiunge che “il car sharing tra privati copre esigenze diverse rispetto al noleggio convenzionale o al car sharing istituzionalizzato: noleggi più lunghi, risparmio più consistente e una flessibilità e una capillarità potenziali molto maggiori dato che il servizio può arrivare potenzialmente ovunque ci sia un privato con un'automobile a disposizione”.

Il dubbio più forte che la diffusione del car sharing peer to peer attecchisca anche in Italia è quello che vede nella macchina una tradizione, un oggetto di culto: “Questa cultura – continua Petrella - è definitivamente superata in gran parte della popolazione, specie nei giovani delle aree urbane. Che ci sia un forte bisogno di mobilità nuova, che non implichi le spese e la rigidità basata dal possedere un'auto lo dimostra chiaramente il successo dei vari servizi di car sharing a Milano”.

Oltretutto questi modelli di consumo rappresentano il futuro, e come dice Giardino di Dryfe, “non è un caso che sul car sharing peer to peer stiano investendo grandi gruppi come Google, Yahoo, Avis e General Motors, aziende che in genere hanno la vista lunga. In Olanda, come in diversi Stati degli Usa si è cambiata la normativa proprio per permettere di erogare servizi del genere”
Se invece proprio non si vuole rinunciare alla privacy della propria auto, ma comunque si vuole risparmiare, si può trovare un compromesso anche scegliendo un’assicurazione online tra i prodotti di Direct Line o tra quelli di Genialloyd, per esempio, è un espediente a cui molti fanno capo per risolvere questioni legate alla gestione e al costo della polizza; ma se si pensa che il car sharing permette anche di ridurre l’inquinamento ambientale, allora è il caso di valutare bene la questione.
SuperMoney
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