15/12/2012 - 18:00

Recuperare il 'Villaggio del fanciullo' di Silvi si può

Nell’era dei grandi sprechi pubblici, una possibilità di recupero c’è. Il “Villaggio del fanciullo” può ancora ospitare quel centro di aggregazione culturale e creativo che manca a Silvi: invece la struttura risalente al secondo dopoguerra versa nel degrado e nell’abbandono.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni al recupero di questo edificio dal grande valore sociale, domenica 16 dicembre 2012 alle 15,30 nella parrocchia del Cuore Immacolato di Maria a Silvi verrà proiettato il documentario “Il villaggio del fanciullo: bene comune”, con interviste e foto inedite, realizzato da Michele Cassone, presidente del Circolo di Legambiente Terre del Cerrano, e dal documentarista Luigi Di Carlo.
Nell’incontro, moderato dal giornalista Rai Antimo Amore, sarà portata la testimonianza di Guglielmo Coladonato, oggi pittore di affermata fama, che fu uno dei primi ragazzi ad abitare il Villaggio e uno degli ultimi a lasciarlo. Parteciperanno anche il presidente di Legambiente Abruzzo Angelo Di Matteo, il parroco della chiesa Cuore Immacolato di Maria don Vinicio Di Donato, il funzionario SBAP (Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici) Roberto Orsatti e il presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza.

«Chiediamo all’amministrazione comunale di attivarsi per riappaltare i lavori – spiega Michele Cassone, presidente del Circolo Terre del Cerrano – il Villaggio del fanciullo deve essere assolutamente recuperato e restituito ai cittadini di Silvi; dobbiamo considerarlo quale simbolo di rinascita sociale e culturale della nostra città». Alla storia del “Villaggio del fanciullo” si intersecano nomi come Ignazio Silone, il ministro Giuseppe Saragat e la Croce Rossa Svizzera. La struttura interessa un’area di circa 17mila mq e rappresenta una spesa di un milione e 300mila euro, di cui l’amministrazione di Silvi ha già impegnato quasi la metà. Come da documentazione gentilmente messa a disposizione di Legambiente dall’architetto di Pescara Ergilia Di Teodoro, il Villaggio è stato costruito nel secondo dopoguerra per volontà del sacerdote Don Guido Visendaz insieme ad un gruppo di minorenni del carcere di Lanciano: è stato pensato e a lungo adibito all’ospitalità, alla formazione e alla ricreazione di ragazzi senza famiglia.

Il Villaggio è stato poi sede della colonia marina gestita dalla Diocesi di Sulmona fino agli anni ’90, e finalmente ripreso in considerazione dall’amministrazione di Silvi, venti anni dopo, come nuova piazza ideale di scambio culturale. Il concorso di idee che fu lanciato ebbe un vasto riscontro (parteciparono oltre 100 gruppi di progettazione): la realizzazione dell’opera vincitrice è stata avviata nel 2006. I lavori sono però stati bloccati nel 2007 e mai ripresi: il cantiere fu posto sotto sequestro dalla Capitaneria di porto a causa del riscontro di difformità rispetto al progetto preliminare. Nonostante il cantiere sia stato sbloccato dal Tar, la lunga stasi ha comunque indotto la ditta incaricata a rescindere il contratto e a chiedere al Comune un risarcimento di circa 200mila euro per danni. Il Comune ne aveva già spesi oltre 400mila per i lavori effettuati.
Marilisa Romagno
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