01/01/2013 - 01:00

Presentato il rapporto "EU Energy [R]evolution"

Le energie verdi possono aiutare l'Europa a guadagnare competitività nella sfida tecnologica globale, tagliando, allo stesso tempo, i crescenti costi dell'energia, creando occupazione e abbattendo le emissioni di CO2. Sono i risultati del nuovo studio commissionato da Greenpeace e dall'European Renewable Energy Council (EREC), presentato a Bruxelles.
La terza edizione del rapporto "EU Energy [R]evolution" mostra come l'obiettivo del 100% di fonti rinnovabili ed efficienza può aiutare l'Ue a riguadagnare i vantaggi competitivi nella sfida tecnologica con Usa e Cina, senza dover ricorrere al nucleare e al carbone. Lo studio, condotto dall'Istituto di termodinamica Tecnica del Centro Aerespaziale tedesco (DLR), dimostra che il 97% dell'elettricità e il 92% degli usi energetici totali possono venire dalle fonti rinnovabili al 2050, tagliando le emissioni di CO2 del 95%.

Anche prendendo in considerazione i costi dei maggiori investimenti, i risparmi sui combustibili fossili consentirebbero un risparmio economico nell'Ue di 19 miliardi di euro all'anno fino al 2050. Diverse centinaia di migliaia di posti di lavoro verrebbero creati dando impulso alle econome europee. «Muoversi verso un sistema basato al 100% sulle fonti rinnovabili - dichiara Frauke Thies, consulente per le politiche energetiche di Greenpeace - non serve solo a combattere i cambiamenti climatici, ma è una strategia intelligente anche per l'economia. Quarant'anni fa le rinnovabili erano un sogno, oggi sono una realtà e nei prossimi 40 anni devono diventare la norma. Carbone e nucleare sono i pesi morti per l'innovazione, mentre le rinnovabili possono sviluppare ancora nuove tecnologie, creare posti di lavoro e sicurezza energetica. Per sbloccare questo potenziale, la Commissione europea deve studiare i benefici e la fattibilità di uno scenario energetico rinnovabile al 100%».

«Il rapporto Energy [R]evolution - aggiunge Christine Lins, Segretario generale di EREC - dimostra che non ci sono barriere tecnologiche per avere il 100% di rinnovabili al 2050 e ottenerne i benefici ambientali e occupazionali. La barriera è politica. La volontà politica è quello che manca per un futuro energetico sostenibile in Europa». Se si confronta il rapporto con altre "roadmap" per il 2050 si vede che "Energy [R]evolution" è ambizioso ma basato su ipotesi realistiche e che può fornire energia in modo flessibile, producendola più vicino a dove viene consumata e con un mix bilanciato di fonti che garantisce una vera rivoluzione energetica. Per trasformare l'Energy [R]evolution in realtà, l'Ue deve realizzare le sue ambizioni nella sfida ai cambiamenti climatici, bloccare i massicci sussidi alle fonti fossili e al nucleare e sostenere attivamente la creazione di una forte economia basata sulle fonti pulite di energia.
Tommaso Tautonico
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