07/04/2015 - 13:08

Nucleare: ancora nessuna certezza su luogo che ospiterà deposito nazionale dei rifiuti radioattivi

Non e' stata scelta ancora alcuna area per il deposito nazionale dei rifiuti nazionali che dovrà essere costruito in Italia. La procedura per definire il luogo che dovrà ospitarlo segue fin dal suo avvio un iter trasparente e aperto al massimo coinvolgimento di cittadini e istituzioni locali.
A spiegarlo è una nota congiunta firmata dal ministero dell'Ambiente e da quello dello Sviluppo economico che precisa quale sia il reale stato dell'arte della procedura che dovrà portare alla scelta del luogo che dovrà ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e alla sua concreta realizzazione. 
 
Ma a che punto si trova e quali step prevede l'iter di realizzazione della struttura?Attualmente sono in corso le valutazioni tecniche dei ministeri competenti, Ambiente e Sviluppo economico, sulla Carta nazionale (CNAPI) redatta da Sogin che individua le aree potenzialmente idonee, nell'ordine di alcune decine dislocate in varie regioni italiane, seguendo i criteri dettati dalle linee guida dell'Ispra, che agisce quale Autorità per la sicurezza nucleare nazionale, continuano i ministeri. Il testo verrà trasmesso nuovamente a Sogin, che lo renderà pubblico nel tempo necessario ad adeguarlo alle prescrizioni dei dicasteri.
 
Seguirà una fase di consultazione pubblica della durata di quattro mesi, cui prenderanno parte le regioni e gli enti locali interessati, i rappresentanti dei cittadini e la comunità scientifica. Inoltre è previsto per settembre-ottobre di quest'anno il Seminario nazionale indetto da Sogin e la conseguente redazione della Carta delle aree idonee (CNAI), in cui è individuata una rosa ristretta di realtà locali tra quelle che, rispondendo ai criteri tecnici previsti, avranno proposto la loro candidatura.
 
Il testo verrà trasmesso entro i successivi novanta giorni al ministero dello Sviluppo per l'approvazione finale dell'area di destinazione dei rifiuti nucleari, che avverrà di concerto con il ministero dell'Ambiente e acquisito il parere dell'Ispra. Solo nel caso in cui non si dovesse registrare il necessario consenso su un luogo verrà istituito un comitato interministeriale che, nel rispetto delle osservazioni tecniche e del confronto con le realtà territoriali, sarà chiamato a individuare la zona idonea.
 
Non può esistere dunque allo stato attuale alcuna decisione presa in merito al Comune in cui sorgerà il deposito nazionale di scorie nucleari: c'è piuttosto un percorso con tempi e responsabilità certe che ha come presupposto irrinunciabile la piena partecipazione delle comunità locali nell'individuazione del sito, ribadiscono i dicasteri. 
 
Ma come verrà strutturato il deposito? Si tratterà di un'infrastruttura ambientale di superficie dove mettere in totale sicurezza tutti i rifiuti radioattivi prodotti in Italia che dovrà vedere la luce entro il 2024-2025. In esso confluiranno circa 75 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività: di cui il 60% prodotti dalle attività di smantellamento degli impianti nucleari e il 40% prodotti dalle quotidiane attività di medicina nucleare, industriali e di ricerca. Non solo. Il deposito permetterà anche lo stoccaggio temporaneo di circa 15 mila metri cubi di rifiuti ad alta attività. Questi verranno trasportati e stoccati temporaneamente in contenitori speciali detti cask, in attesa della disponibilità di un deposito definitivo geologico. 
 
La realizzazione del deposito nazionale rappresenta una priorità per l'Italia per diversi motivi, tra cui quello di terminare il decommissioning degli otto impianti nucleari presenti sul nostro territorio e assicurare così una gestione in totale sicurezza dei rifiuti radioattivi, passando da decine di depositi temporanei ad un'unica infrastruttura.
 
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Rosamaria Freda
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