31/05/2019 - 17:41

Lotta allo spreco alimentare. Da CSV Milano il vademecum per gli esercenti per donare al non profit le eccedenze alimentari

Sostenibilità ambientale e alimentazione.

Contrasto allo spreco alimentare. Il Centro di Servizio per il Volontariato Città metropolitana di Milano arricchisce gli strumenti legati al progetto #iononbutto grazie a un nuovo instant book che si affianca a quello uscito un anno fa dedicato alle non profit.

E come incentivi fiscali la riduzione della Tassa Rifiuti e delle tariffe TARI. 

Lotta allo spreco alimentare. Da CSV Milano il vademecum per gli esercenti per donare al non profit le eccedenze alimentar
CSV Milano pubblica un pratico vademecum per gli esercenti che, non volendo gettare tra i rifiuti il cibo fresco di giornata rimasto invenduto, desiderano donare le eccedenze alimentari alle associazioni del non profit.
  • I destinatari di questo pratico “how to” sono i ristoratori, negozianti, produttori artigianali o industriali e i piccoli esercizi commerciali.
  • Il progetto conta già 20 reti d’associazioni capaci di salvare dalla spazzatura ben 190 tonnellate di cibo annuo (pari a 380.000 pasti).

Quali sgravi fiscali mi spettano se dono le eccedenze alimentari alle non profit
Quali alimenti possono essere donati? 
Quali realtà del Terzo Settore possono ricevere le donazioni
Quali documenti burocratici è necessario produrre? 

A queste e altre domande dà una chiara risposta il progetto #iononbutto nel nuovo vademecum edito dal Centro di Servizio per il Volontariato Città metropolitana di Milano in partnership con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, e con la collaborazione di Food Policy Milano e del Corriere della Sera.

Si tratta di un instant book, chiaro e efficace, che in poco meno di venti pagine, si affianca e completa il primo volume "Io non butto. Vademecum per i volontari attivi nel recupero a filiera corta delle eccedenze alimentari" (vedi in allegato), che era dedicato specificatamente alle no profit che quotidianamente si attivano per il recupero a filiera corta delle eccedenze alimentari. 

Questa seconda pubblicazione, "Io non butto. Guida agli adempimenti e alle agevolazioni fiscali per chi dona eccedenze alimentari" (vedi in allegato), è dunque uno strumento dedicato ai donatori che si vogliono impegnare nel processo virtuoso sospinto dalla Legge Gadda (Legge 19 agosto 2016 n. 166), Legge che realmente ha posto l’Italia all’avanguardia in Europa e nel mondo con un approccio strategico per il contrasto allo spreco alimentare.

Un contrasto che il progetto #iononbutto, varato a giugno 2017 da un’idea di CSV Milano, continua a sostenere contando a oggi venti Reti distribuite sull’intero territorio metropolitano, ma operanti genuinamente in un regime virtuoso di recupero e ridistribuzione a Km0

Reti capaci di salvare dalla spazzatura annualmente più di 190 tonnellate di cibo pari a più di 380.000 pasti equivalenti, tonnellate che, attraverso l’azione capillare di queste non profit, arriva realmente, in giornata e senza sprechi, dove necessita.

“Questa volta i soggetti che vogliamo raggiungere sono proprio i donatori, i bottegai, i negozianti… soprattutto quelli che, pur coscienti dell’importanza del non gettare l’invenduto fresco di giornata, si sentono soli e persi nei cavilli burocratici e legislativi – afferma Ivan Nissoli, presidente CSV Milanoper noi aiutarli nell’attivarsi a norma di Legge, grazie anche alla preziosa partnership con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, significa prima di tutto creare una ricaduta virtuosa proprio in quell’impegno civico, su quel Volontariato territoriale, che da decenni abbiamo l’onore di supportare. Anzi è proprio in queste commistioni, in queste ibridazioni, dove il gioco di squadra tra profit e non profit è funzionante, che l’impegno settoriale diventa invece sfida per il Bene Comune”.

Oltretutto, tra le norme stringenti che segnano il giusto cammino di chi vuole a norma di Legge donare le eccedenze alimentari, esistono anche delle opportunità economiche non indifferenti

Ad esempio il vademecum contro lo spreco di cibo rende noto come vengano considerati “distrutti” i beni ceduti a titolo gratuito nei confronti di enti pubblici e associazioni (detrazione dell’IVA assoluta sugli acquisti) e come le cessioni solidaristiche non siano considerati ricavi ai fini del calcolo del reddito d’impresa (no tassazione IRES e IRPEF). 

Ancora, localmente, lo stesso Comune di Milano riconosce una riduzione della Tassa Rifiuti stabilita annualmente con la delibera di approvazione delle tariffe TARI e potrà essere al massimo pari al 50% della parte variabile.

Inoltre il vademecum "Io non butto", che è distribuito digitalmente su www.iononbutto.it, proprio per essere stato ideato e prodotto come strumento quotidiano stampabile e da tenere in negozio, sotto il bancone, fornisce in appendice tutti i moduli corretti (facsimile) per quanto riguarda il Documento di Trasporto, l’Atto notorio trimestrale e per la Comunicazione telematica per la cessione gratuita a enti pubblici o privati.

Per maggiori informazioni visitate dunque il sito ufficiale dell’iniziativa www.iononbutto.it o contattate gli uffici preposti allo 0245475852 o tramite la mail territorio@ciessevi.org

 

Sull'argomento leggi anche l'articolo: "La lotta allo spreco alimentare tra economia sociale ed economia circolare".

 

Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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