18/06/2023 - 12:47

Lettura sostenibile. Un rebus ancora da risolvere

Lettura sostenibile

Lettura cartacea o digitale? Il rebus che non trova ancora una risposta certa. Unica verità: i comportamenti hanno un impatto ambientale

I dati sulla lettura negli ultimi anni sono quasi impietosi. L’Italia è un paese che legge poco, ma per fortuna i giovani hanno ritrovato la passione per la lettura. I dati raccolti dall’Istat lo dimostrano. Nei primi mesi del 2023, quasi la totalità dei ragazzi dai 4 ai 14 anni ha letto almeno un libro nel 2022. Un dato che non calcola i libri scolastici. Anche abbassando la fascia d’età, le attività di pre-lettura, lettura interattiva con libri tattili o libri letti dai genitori, sono svolti dal 70% contro il 49% del 2018.

Dati, dunque, incoraggianti e che al tempo stesso fanno riflettere e porre la domanda su quanto sia impattante sull’ambiente la lettura e quale sia il modo più sostenibile per farlo. Una domanda alla quale ancora oggi, anche se le prime ricerche sono cominciate negli anni scorsi, è difficile dare una risposta netta e univoca. Vediamo perché.

L’impatto ambientale dei libri cartacei

Il ciclo di vita di un libro comincia dall’abbattimento degli alberi e prevede diversi passaggi, compresi lo stoccaggio e l’arrivo nelle mani del consumatore. Partiamo, quindi, dall’inizio. La prima fase è proprio l’abbattimento degli alberi e secondo una ricerca condotta da Conservetree con un albero si possono produrre 8333 fogli in formato A4. Vale a dire 16,6 risme (500 fogli di carta in formatoa4, ndr). All’apparenza un numero che potrebbe far pensar a un impatto non importante sull’ambiente, invece no. Basti pensare che nel 2008 negli Stati Uniti sono stati abbattuti tra i 20 e i 30 milioni di alberi per produrre 626mila tonnellate di carta.

A quanto pare un libro completo comporterebbe l’emissione in atmosfera di 27kg di CO2 e il taglio di 24 alberi, considerando la produzione di carta vergine. A far sospirare di sollievo è il fatto, che la maggior parte delle case editrici sta operando in maniera sostenibile optando per la produzione di libri tramite il macero della carta, quindi utilizzando carta riciclata. Si parla del 62% della produzione totale. In Italia il 22% della carta riciclata viene destinata all’editoria, grafica e cartoleria. Questo permette di non abbattere tra i 7 e i 17 alberi a tonnellata di carta, 24 se si parla di carta certificata.

Poi c’è la produzione. Una ricerca di Cleantech ha evidenziato che il ciclo produttivo di un libro cartaceo emette 7,5kg di CO2 partendo dalla carta vergine fino al prodotto finito. Dati che si raddoppiano qualora si parlasse della produzione di libri scolastici, che richiedono una carta speciale, lucida e resistente, e più pagine di un libro di lettura. Per ogni foglio prodotto sono necessari dai 2 ai 13 litri di acqua potabile.

A questi numeri poi vanno aggiunti quelli del trasporto, dalla tipografia al centro di stoccaggio. Si tratta di quasi 200 km che diventerebbero di più per arrivare poi al consumatore. Inoltre, bisogna considerare poi il consumo di energia elettrica, cioè 36kWh per ogni copia prodotta.

Dal canto loro un libro è un oggetto tendenzialmente longevo. Può anche durare secoli se ben tenuto e dunque entrerebbe in questo caso in gioco il comportamento di ogni consumatore.

E-reader: l’impatto sull’ambiente della lettura digitale

Guardando ai numeri, senza analizzare bene si potrebbe pensare che l’e-reader è più sostenibile di un libro cartaceo. Ma è davvero così? Risposta difficile da dare, anche perché non si conosce effettivamente l’impatto di internet sull’ambiente. Stando alle ricerche, però, è già stimabile un impatto, dalla produzione allo smaltimento.

La popolazione giovanile e di quelli che legge e-book è in aumento, sia per assoluto utilizzo di device di lettura, sia coloro che usano più dispositivi, compresi anche quelli che permettono l’ascolto del libro.

Nel 2015 la Book Industry Environmental Council aveva dichiarato che fino al 2050 le emissioni di CO2 si sarebbero abbassate dell’80% facendo massiccio uso di dispositivi digitali per leggere. Infatti tutto gira intorno all’uso e alla quantità di libri che ognuno legge.

Infatti, se si considerano le emissioni per la produzione di un dispositivo i numeri sono davvero alti. Si parla di una stima tra i 130 e i 168 kg di CO2. Cleantech però chiarisce che questo dipende dalle caratteristiche del device. Caratteristiche particolari potrebbero cambiare la quantità di emissioni.

Anche l’utilizzo del device ha un impatto. Questo perché gli e-book vengono memorizzati sui data-center che richiedono energia elettrica per essere scaricati. Il consumo dovrebbe aggirarsi intorno all’1,68 kWh per gigabyte scaricati. Questo è incoraggiante, perché un e-book in realtà avrebbe un peso molto piccolo. Nel 2021, però, si è registrato un consumo di Wh stimato tra i 220 e 320 milioni di milioni, cioè tra l’1 e il 5% della richiesta globale di energia elettrica. Anche in questo caso il dato potrebbe cambiare in base al device. Infatti un e-reader è meno impattante di un tablet, essendo anche quest’ultimo utilizzato per la lettura digitale.

È però lo smaltimento ad avere un impatto maggiore. Nonostante anche un dispositivo tecnologico sia longevo, il suo smaltimento rispetto a quello del libro cartaceo è più complicato. La scocca di plastica e in PVC richiede un circolo particolare, per questo di consiglia si scegliere dispositivi con la scocca in materiale riciclabile, come il vetro.

Maggior pericolo per l’ambiente lo si ha per l’estrazione, la lavorazione e lo smaltimento delle batterie con ioni di litio che richiedono migliaia di litri di acqua e un largo consumo di energia elettrica. Per quel che riguarda lo smaltimento bisogna rivolgersi a centri specializzati per il riciclo delle varie componenti, azione che eviterebbe la contaminazione dell’ambiente.

Libro o e-reader?

Insomma dati alla mano viene difficile dire quale sia il metodo meno impattante sull’ambiente, ma come anticipato tutto dipende dalla quantità di libri che si leggono e da come si “trattano” gli stessi. Infatti, un lettore assiduo che supera i 3 libri letti in un mese, con un e-reader riuscirebbe a coprire il dispendio di risorse richieste per la produzione e l’utilizzo del dispositivo.

Chi legge uno o due libri al mese, potrebbe e dovrebbe preferire il libro cartaceo. Un comportamento ancora migliore sarebbe quello di rivolgersi alle biblioteche, utilizzando libri a chilometro 0, quindi senza attivare la filiera per la distribuzione e il trasporto della merce, ancor di più se si sceglie di comprare online.

Molte, inoltre, sono le iniziative per evitare lo spreco di libri e soprattutto per evitare che vengano buttati nell’immondizia. Negli ultimi anni, infatti, si sta cercando di allestire biblioteche con libri donati, che siano di testo, scolastici, o romanzi.

Per chi preferisce, comunque, l’e-reader, il comportamento migliore sarebbe quello di utilizzarlo una o due ore al giorno, in modo che il lavoro dei data-center sia minore, richiedendo meno energia elettrica.

Cristina Mariano
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