23/09/2017 - 14:18

Le specie aliene viaggiano a bordo della plastica in mare

Nuovo studio dell'università delle Hawaii: la plastica che inquina i mari trasporta specie animali aliene da una parte all’altra del globo. Come si spostano negli oceani le immense quantità di plastica riversate in mare ogni anno? Lo studio è stato condotto nell’Oceano Pacifico, ma verrà presto esteso anche al mar Mediterraneo, grazie al supporto di Bio-on.

Sostenibilità ambientale. Nikolai Maximenko e Jan Hafner, ricercatori presso lo International Pacific Research Center (School of Ocean & Earth Science & Technology) dell’Università delle Hawaii, illustrano “le rotte della plastica” negli Oceani. 
 
Ogni anni finiscono nei mari di tutto il mondo circa otto milioni di tonnellate di plastica*; pezzi giganti come intere barche; frammenti di pochi centimetri che vengono mangiati dagli uccelli e dai pesci; particelle microscopiche che entrano nella catena alimentare, compresa quella dell’uomo. 
 
È un problema enorme, non solo per l’ambiente marino, le cui conseguenze non sono state ancora comprese fino in fondo e su cui è necessaria maggiore consapevolezza. 
 
Per la prima volta in Europa, Maximenko e Hafner, due fra i più importanti scienziati al mondo che studiano gli ambienti marini, hanno presentato le loro scoperte durante “Problem Plastic, l’inquinamento della plastica attraverso gli occhi della scienza” organizzato al WWF Milano Hub da Bio-on, fra i protagonisti della nuova chimica eco-sostenibile grazie alla rivoluzionaria bioplastica Minerv PHAs
 
Plastica riciclabile. I due ricercatori hanno illustrato modelli matematici che descrivono “le rotte della plastica” utilizzando vari fonti di dati: satelliti, boe galleggianti, osservazioni in mare aperto, mappe delle correnti marine, delle maree e dei venti, ecc. 
 
Si tratta di una disciplina nata da pochi anni e ancora nella sua fase iniziale ma che, dopo il catastrofico tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011, ha conosciuto un’accelerazione grazie all’osservazione di una elevata quantità di detriti che hanno attraversato l’Oceano Pacifico e raggiunto le Hawaii e il Nord America. 
 
Grazie a questi studi il Marine Debris Research Team dell’International Pacific Research Center è arrivato alla conclusione che, contrariamente alle previsioni, molte specie che hanno colonizzato i detriti plastici dispersi in mare sono in grado di sopravvivere per anni, un tempo sufficiente per raggiungere terre lontane e invadere gli ecosistemi dei litorali marini. 
 
I residui di plastica che galleggiano nei mari si trasformino dunque in pericolosi vettori per il trasporto di specie animali aliene da una parte all’altra del globo. 
I ricercatori delle Hawaii sono stati in grado di identificare quali specie aliene potrebbero arrivare in una nuova area, stimandone la probabilità. 
 
Ad esempio centinaia di varietà caratteristiche del Giappone orientale, alcune delle quali potenzialmente invasive, sono state trovate sui residui di un’imbarcazione spinta dalle correnti sulle coste dell’Oregon, negli Stati Uniti.
 
Nikolai Maximenko e Jan Hafner hanno annunciato che i loro studi verranno presto estesi al mar Mediterraneo grazie al supporto di Bio-on.
 
 
Bio-on è quotata all’AIM su Borsa Italiana. 
Tutte le bioplastiche PHAs (poli-idrossi-alcanoati) sviluppate da Bio-on, sono ottenute da fonti vegetali rinnovabili senza alcuna competizione con le filiere alimentari, garantiscono le medesime proprietà termo-meccaniche delle plastiche tradizionali col vantaggio di essere completamente eco sostenibili e al 100% biodegradabili in modo naturale.
 
* Secondo le più recenti stime la quantità di plastica che ogni anno finisce nei mari è compresa fra i 4,8 milioni e i 12,7 milioni di tonnellate. 
Viene comunemente preso in considerazione lo scenario intermedio da cui scaturisce una stima di 8 milioni di tonnellate di plastica. Da Plastic waste inputs from land into the ocean (Science, 13 February 2015) J. R. Jambeck et al. 
 
Link:
http://science.sciencemag.org/content/347/6223/768
Andrea Pietrarota
Direttore Responsabile
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