25/03/2019 - 12:34

Le PA del Friuli Venezia Giulia verso la mobilità elettrica

Presentati oggi a Udine a Palazzo Belgrado i risultati di una ricerca realizzata dall’Università degli Studi di Trieste. Dai dati risulta che la transizione a un modello di mobilità più smart – fatta di auto elettriche, condivise e che non si comprano – non solo è praticabile ma è sempre più necessaria.

mobilità elettrica

Smart city e smart mobility sono un binomio inscindibile per chi vuole combattere l’inquinamento urbano, aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e realizzare concretamente la transizione verso un’economia a zero o basse emissioni di carbonio. E proprio dalle Amministrazioni Pubbliche è importante che parta la transizione verso una mobilità più smart, con l’introduzione di veicoli elettrici nelle flotte istituzionali. Uno scenario sempre più a portata di mano, questo, in Friuli Venezia Giulia, grazie a Noemix, il progetto europeo finanziato dal programma HORIZON 2020 che si rivolge alle Pubbliche Amministrazioni del territorio regionale per realizzare la transazione verso la mobilità elettrica.

Un passo importante questo, che trova oggi spinta ancora più forte nei dati emersi da uno studio condotto dal Dipartimento di Scienze Economiche, Aziendali, Matematiche e Statistiche dall’Università di Trieste, nell’ambito del progetto Noemix. Grazie alla ricerca realizzata dall’Università di Trieste e presentata in occasione del primo incontro ufficiale del panel di amministrazioni pubbliche regionali che nei mesi scorsi hanno aderito al progetto, si possono conoscere i numeri della mobilità delle PA in FVG e avere per la prima volta una fotografia dettagliata, al 2017, dei reali fabbisogni e impatti di diversi enti regionali.
Dai dati emerge che l’attuale flotta di veicoli degli enti regionali – 2300 auto per il trasporto di persone e a uso promiscuo, di cui 1130 in uso presso gli Enti Sanitari, 364 presso i Comuni capoluogo, 354 presso i Comuni medio-piccoli e 501 presso altri Enti – è vetusta. Dei veicoli considerati, infatti, il 59.1% ha più di 10 anni di vita (di questi il 26.3% va oltre i 15 anni), mentre solo il 13.1% ha meno di 4.

Le percentuali evidenziano da un lato una limitata sicurezza dei veicoli delle flotte, che può tradursi in elevata incidentalità e costi di manutenzione elevati; dall’altro la loro obsolescenza tecnica. Quest’ultima, in particolare, ha come conseguenza un rilevante impatto ambientale, in termini di emissioni, aggravato dal fatto che i veicoli presi in esame vengono utilizzati prevalentemente per brevi percorrenze, nella maggior parte dei casi in ambito urbano.

La maggior parte dei veicoli (il 77.1%) risulta alimentata a benzina, con punte dell’80% se si considerano anche i veicoli ibridi a doppia alimentazione benzina/GPL e benzina/metano. Poco meno di un quinto (18.2%) sono quelli alimentati a diesel, mentre mancano completamente i veicoli alimentati solo a metano. Le auto elettriche, invece, sono solo 15 al momento. Il primato va al Comune di Udine che ne ha 8; 6 quelle di proprietà del Comune di Pordenone e 1 è presa a noleggio da Area Science Park.

"La nostra amministrazione – dichiara l’Assessore Regionale all’Ambiente Fabio Scoccimarro - vuole essere un esempio virtuoso da seguire e stiamo investendo molto nel progetto Noemix che ci vedrebbe primi in Italia e in Europa a sostituire potenzialmente un migliaio di veicoli della pubblica amministrazione (tra Regione, Comuni, Aziende Aanitarie ecc) con 560 automobili totalmente elettriche, con investimenti anche nella produzione di energie rinnovabili per l’alimentazione delle stesse. Quella della mobilità sostenibile è una rivoluzione culturale nella quale credo e ritengo sia doveroso investire.

Tommaso Tautonico
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