31/01/2017 - 13:18

Lavoro, Istat: tasso di occupazione stabile al 57,3%. Ma sale la disoccupazione tra i giovani

Secondo gli ultimi dati dell'Istat nel mese di dicembre 2016 è rimasto stabile in Italia il tasso di occupazione, al 57,3%. Ma è diminuito il numero dei giovani che hanno trovato lavoro

Nel mese di dicembre in Italia la stima degli occupati è rimasta stabile rispetto a novembre, una situazione dovuta ad un aumento della componente maschile e un equivalente calo per quella femminile.
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Ad annunciarlo è l’Istat che in una nota spiega come ad aumentare, lo scorso mese di dicembre, siano stati gli occupati di 25-34 anni, mentre a diminuire gli over 35. A crescere, in questo mese, è stata l'occupazione dipendente a termine, mentre sono diminuiti gli indipendenti. Il tasso di occupazione è rimasto dunque stabile al 57,3%, precisa l’Istat. 

In particolare a dicembre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, cioè la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati), è stata pari al 40,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente. Dal calcolo del tasso di disoccupazione sono per definizione esclusi i giovani inattivi, cioè coloro che non sono occupati e non cercano lavoro, nella maggior parte dei casi perché impegnati negli studi. L’incidenza dei giovani disoccupati tra 15 e 24 anni sul totale dei giovani della stessa classe di età è stata pari al 10,9% (cioè poco più di un giovane su 10 è disoccupato). Tale incidenza risulta in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto a novembre. Il tasso di occupazione dei 15-24enni è rimasto stabile, mentre quello di inattività è calato di 0,1 punti. Nelle restanti classi di età il tasso di occupazione a dicembre è aumentata tra i 25-34enni (+0,8 punti percentuali), rimasta stabile tra i 35-49enni e calata tra gli ultracinquantenni (-0,2 punti). Il tasso di disoccupazione è diminuita tra i 25-34enni (-0,9 punti), mentre aumentata nelle classi 35-49 anni (+0,1 punti) e 50-64 anni (+0,4 punti). Il tasso di inattività è calato tra i 25-34enni (-0,1 punti) mentre è rimasto invariato tra gli ultratrentacinquenni, precisa ancora l'Istat.

Nell'arco del trimestre ottobre-dicembre 2016 l’Istat ha registrato una sostanziale stabilità nella stima degli occupati rispetto al periodo precedente, sia tra gli uomini sia tra le donne. Segnali di crescita sono stati rilevati per ultracinquantenni, dipendenti a termine e indipendenti, mentre si è registrato un calo per i 15-49enni e i dipendenti permanenti.

Secondo le stime dell’istituto di statistica la percentuale dei disoccupati a dicembre è aumentata su base mensile (+0,3%, pari a +9 mila). La crescita è attribuibile alla componente femminile a fronte di un calo per quella maschile e si è distribuita tra le diverse classi di età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di disoccupazione è risultato quindi stabile al 12,0%. Gli inattivi tra i 15 e i 64 anni sono in diminuzione nell'ultimo mese (-0,1%, pari a -15 mila). Il calo ha interessato entrambe le componenti di genere e tutte le classi di età ad eccezione degli ultracinquantenni. Anche in questo caso secondo l’Istat Il tasso di inattività è stabile al 34,8%.

Nel periodo ottobre-dicembre alla sostanziale stabilità degli occupati si accompagna la crescita dei disoccupati (+2,6%, pari a +78 mila) e il calo delle persone inattive (-0,6%, pari a -78 mila). Su base annua, a dicembre è stata confermata la tendenza all'aumento del numero di occupati (+1,1% su dicembre 2015, pari a +242 mila). La crescita tendenziale è attribuibile ai lavoratori dipendenti (+266 mila, di cui +111 mila i permanenti, +155 mila quelli a termine) e ha coinvolto sia le donne sia gli uomini, concentrandosi tra gli ultracinquantenni (+410 mila). Nello stesso periodo sono aumentati i disoccupati (+4,9%, pari a +144 mila) e calati gli inattivi (-3,4%, pari a -478 mila).

L'analisi dell'effetto della componente demografica sull'andamento tendenziale dell'occupazione messa a punto dall’istituto ha evidenziato come sul calo degli occupati di 15-49 anni (-168 mila unità) abbia influito in modo decisivo la diminuzione della popolazione in questa classe di età, mentre al netto della dinamica demografica la performance occupazionale è risultata positiva (+76 mila unità), con un aumento del tasso di occupazione. Tra i 50-64enni, al contrario, la crescita demografica ha contribuito ad accentuare la crescita dell'occupazione determinata dalla sempre più ampia partecipazione al lavoro.

Rosamaria Freda
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