01/04/2025 - 13:12

L'arredo italiano emette 26 kg di CO₂ ogni mille euro di produzione. E' il più efficiente d'Europa

In occasione della Design Week milanese, ClimateSeed ha realizzato uno scenario, basato su fonti nazionali e internazionali, sul settore dell'arredamento italiano. Il settore dell'arredamento italiano continua a essere un'eccellenza mondiale, con un fatturato di 17,3 miliardi di euro nel 2023 e 14.532 aziende attive. Il 44% delle aziende italiane ha già implementato politiche di Ecodesign, mentre l’81% prevede di farlo entro il 2027. In Italia, il 60% degli italiani ha scelto prodotti usati nel 2023, con un volume d'affari di 26 miliardi di euro (+16% rispetto al 2014).

carbon footprint

L'industria del design e dell'arredamento italiana si conferma la più efficiente d'Europa con 26 kg di CO₂ per ogni mille euro di produzione, ben al di sotto dei principali competitor europei come Germania (43 kg), Francia (49 kg) e Spagna (oltre 200 kg). È quanto emerge dallo scenario realizzato da ClimateSeed, la startup green che si occupa della misurazione dell’impronta di carbonio di e progetti di riduzione e assorbimento delle emissioni di CO2, presentato in occasione della Design Week milanese e basato su importanti studi nazionali e internazionali. Il settore dell'arredamento italiano rappresenta un'eccellenza mondiale, con 14.532 aziende attive e un fatturato di 17,3 miliardi di euro nel 2023 (+2,3% sul 2022).

Design sostenibile: regolamento Ecodesign e strategie per un minore impatto ambientale
Il regolamento Ecodesign, entrato in vigore il 18 luglio 2024, sta imponendo alle aziende di ripensare la progettazione dei prodotti, con un focus sulla durabilità, la riparabilità e la riciclabilità. Secondo Federlegno Arredo, il 44% delle aziende italiane ha già implementato politiche di Ecodesign, mentre l'81% prevede di farlo entro il 2027. Questo, unito alla crescente attenzione da parte dei consumatori verso la sostenibilità, spinge il settore ad adottare strategie per ridurre le emissioni di CO₂. L'implementazione di progetti di decarbonizzazione, infatti, permette alle aziende di allinearsi con le richieste di mercato e le nuove regolamentazioni, e di cogliere importanti opportunità di innovazione e vantaggio competitivo. Come? Secondo uno studio di Fondazione Altagamma, le principali strategie includono il miglioramento dell'efficienza energetica (48,6%), la riduzione degli sprechi e l'utilizzo di materiali riciclati (37,2%), e l'ottimizzazione della logistica e trasporti a basso impatto (26,9%). Tuttavia, il primo passo per ridurre le emissioni è il loro calcolo accurato. Misurare l'impronta di carbonio consente infatti di comprendere in dettaglio le fonti di emissione all'interno del processo produttivo e di elaborare in seguito delle strategie mirate per ridurle.

Il mercato di seconda mano rappresenta proprio una di queste strategie volte a decarbonizzare il settore e a contrastare il fenomeno del fast deco, che promuove la produzione e il consumo di arredamenti economici e a breve durata. In Italia il mercato di seconda mano sta crescendo rapidamente, come dimostra il recente Osservatorio Second Hand Economy condotto da BVA Doxa per Subito: nel 2023 il 60% degli italiani ha scelto prodotti usati, con un volume d'affari di 26 miliardi di euro, segnando una crescita del 16% rispetto al 2014. Ma quanto impatta il riutilizzo? Sempre Subito, che nel 2022 ha collaborato con l'Istituto di ricerca ambientale svedese, ha rivelato che il riutilizzo di circa 20 milioni di prodotti permette di risparmiare 2,7 milioni di tonnellate di CO₂.

"Il settore dell'arredamento italiano è già leader in Europa per efficienza e basse emissioni, ma c'è ancora molto da fare per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità - ha commentato Edoardo Bertin, AD di ClimateSeed in Italia. Il nuovo regolamento Ecodesign rappresenta una grande opportunità per le aziende italiane di consolidare la propria leadership globale. ClimateSeed supporta questo processo fornendo software e consulenza esperta, aiutando i brand a mappare le emissioni lungo tutta la catena di fornitura e ottimizzando i processi. Solo attraverso una misurazione rigorosa e una gestione proattiva delle emissioni il settore del design potrà diventare ancora più sostenibile e competitivo".

Tommaso Tautonico
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